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sul blog del Caffè Letterario La Luna e il Drago

lunedì 26 marzo 2018

Perché studiare ancora oggi Gabriele D’Annunzio nell’Ottantesimo della morte?




Di Marilena 
Cavallo



Perché studiare ancora oggi Gabriele D’Annunzio?
Per entrare nei “giardini” della sua poesia, attingere al suo “novo canto” e giungere alla panica percezione dell’Uno che incontra il Tutto della Natura, per scrutare i silenzi del suo Notturno, sino a libro più segreto della sua vita.
E’ come se entrassimo in punta di piedi nell’Officina del Vittoriale, casa-museo e rifugio del Poeta, e fossimo accolti da versi che abitano silenti il mondo poetico, caro al fabbro-Vate; come se potessimo ascoltare gli oggetti a lui cari parlare di quel febbrile lavoro di cui questo sacro sito poetico resta singolare testimone.
Il materiale incandescente della sua poesia del Vate resta per noi incorniciato dall’architrave, su cui come un monito campeggia il verso di Virgilio “Hoc opus hic labor est”.
Tanti risultano essere i motivi, ancora validi, per incontrare Gabriele D’Annunzio, il poeta – scrittore, che ha maggiormente contaminato i linguaggi di una letteratura ancorata, tra fine Ottocento e i primi anni del 1900, ad una visione tardo romantica, la cui visione estetica ha avuto  in Benedetto Croce un interlocutore non facile.
Entrambi sono stati degli innovatori.
Entrambi si sono confrontati con un secolo di svolta: il Novecento.
D’Annunzio comprese immediatamente che allo scrittore occorreva un nuovo metodo di confronto con i lettori, attraverso  un approccio tematico-problematico, immediatamente comunicativo.

mercoledì 21 marzo 2018

Celebrati gli 80 anni della morte di Gabriele D'Annunzio nella Giornata Mondiale della Poesia al Liceo di Grottaglie con grande successo

di  Evelyn Zappimbulso 


"Dillo con un verso”. È questo il tema dell’incontro organizzato dal capo dipartimento di lettere del Liceo Moscati di Grottaglie, prof.ssa Marilena Cavallo, in collaborazione con il Mibact Sabap-le e Teatrando, e tenutosi il 21 marzo nell’aula magna “Monteleone” del plesso di via S.Elia. 
Una mattinata culturale per festeggiare la GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA e celebrare D’ANNUNZIO a ottant’anni dalla sua scomparsa. 

Ospite dell’importante evento lo scrittore, saggista, poeta e direttore archeologo del Mibact, prof. Pierfranco Bruni, che ha relazionato insieme alla prof.ssa Marilena Cavallo. 
Complice la bella luce del primo giorno di primavera, ragazzi e docenti del Liceo Moscati hanno goduto di un ricco momento di condivisa e partecipata cultura. 

La magia della poesia nel saluto della preside Anna Sturino, nei versi alcionici declamati dai ragazzi seduti in platea, nelle dolci note musicali suonate al pianoforte dalla prof. Anna Lucia Campa, nelle letture dell’attrice Raffaella Caso, nel commentario sulla “favola bella” della prof. Marilena Cavallo e nella metafora dannunziana della pioggia, del fuoco e della cenere di Pierfanco Bruni. 

lunedì 19 marzo 2018

D'ANNUNZIO PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA A GROTTAGLIE IL 21 MARZO IN UNA CORNICE TRA BENI CULTURALI E SCUOLA

Evento nazionale a Grottaglie per celebrare Gabriele D'Annunzio a 80 anni dalla morte nella Giornata Mondiale della Poesia. L'incontro si svolgerà mercoledì 21 marzo prossimo nell'aula magna del Liceo Moscati in via Sant'Elia alle ore 10.30.

Un evento nazionale che vede insieme il Mibact Sabap di Brindisi Lecce Taranto, il Liceo Moscati di Grottaglie e l'istituto culturale Teatrando porterà sulla scena un D'ANNUNZIO tra il suo mondo alcionico e il "notturno. 
Dopo i saluti di Maria Piccarreta, soprintendente Sabap Le, e di Anna Sturino dirigente scolastico del Liceo Moscati, relazioneranno Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo. 

Il tema centrale sottolinea un passaggio fondamentale dell'opera dannunziana che è il percorso che va dalla poesia alla visione del "Notturno. Ovvero dalla poesia del panismo alla religiosità dell'assenza". 
Pierfranco Bruni si soffermerá sulla metafora della pioggia e della favola bella mentre Marilena Cavallo approfondirà il commentario della morte. 

Durante i lavori del convegno saranno eseguiti dei brani musicali a cura di Anna Lucia Campa mentre le letture dannunziane sono state affidate a Raffaella Caso. I ragazzi del Liceo invece declameranno versi alcionici.

La simbologia del titolo "Dillo con un verso" ha un archetipo allegorico in una griglia prettamente simbolica dalla quale gli incastri letterari diventano intrecci mitici. 
Si tratta di un evento di estrema importanza che pone l'attenzione su un D'ANNUNZIO in cui il verso è tutto.

lunedì 12 marzo 2018

Franz Von Lobistein racconta la nobiltà del Casato Gaudinieri con “Cinque fratelli” di Micol e Pierfranco Bruni in una nuova ed elegante edizione


di Stefania Manueli


Franz Von Lobstein, figlio del Barone Erwin von Lobstein e da Virginia dei Baroni Coppola Picazio documenta, attraverso i suoi Studi Calabresi, la nobiltà dei Gaudinieri, i quali erano iscritti al Sedile di Bisignano.
Franz Von Lobstein era nato a Napoli il 25 giugno del 1921 si era laureato in giurisprudenza e in lettere e filosofia. Scrisse sulla araldica del Regno di Napoli e pubblicò testi  sulla storia del reame di Napoli, svolgendo lezioni sul monachesimo aristocratico nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Statale degli Studi di Cassino.
Fu Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Piano, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito Melitense, Cavaliere dell’I.R. Ordine di San Gennaro, Balì Gran Croce di Giustizia del S.M. Ordine Costantiniano di San Giorgio, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Cavaliere di Giustizia dell’Ordine di S. Stefano di Toscana, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di S. Anna. Muore il  12 giugno 2012. Scritti importanti restano “Settecento Calabrese” e “Nobiltà e città calabresi infeudate”.
I Gaudinieri – Bruni furono tra Gattopardi, tra i Buddenbrook in un’epoca che portava la decadenza nel destini. I Gaudinieri prima, e poi i Gaudinieri – Bruni segnarono un solco profondo nella storia della Calabria. Il mondo cattolico e l’aristocrazia nel Regno di Napoli costituiscono, ancora oggi guardando alla storia, una chiave di lettura necessaria per comprendere il passaggio dal mondo borbonico a quello sabaudo. Una delle famiglie che si è trovata a vivere tra due epoche incarnandole profondamente è la famiglia Gaudinieri – Bruni. Al mondo cattolico e alla aristocrazia nobiliare si aggiunge la proprietà terriera.

giovedì 8 marzo 2018

STORIA DI UN BORGO – Massafra: contesto, storia e immagini dal Medioevo alla prima guerra mondiale


PRESENZA LUCANA               Presidente: Michele Santoro
Associazione Culturale e Sociale
Via Veneto 106/a
Tel. 099/7384301  Cell 338.4945141
E-mail: presenzalucana@libero.it

PRESENZA LUCANA – 28° ANNO   
STORIA DI UN BORGO – Massafra: contesto, storia e immagini dal Medioevo alla prima guerra mondiale 


Tornano Venerdì 9 Marzo, alle ore 18,00, presso la sede di Via Veneto 106/A,   a distanza di sette anni dalla loro prima partecipazione a Presenza Lucana,   i due documentaristi Giovanni Matichecchia e Lucia Palmisano con la cartella “Storia di un borgo” con uno studio dal titoloMassafra: contesto, storia e immagini dal Medioevo alla prima guerra mondiale”.
Nel videodocumentario, dei due autori, parlano le immagini e i documenti della realtà socioeconomica massafrese.
·        Le segrete riunioni patriottiche.
·        La nascita delle prime scuole.
·        Emblematici verbali del Consiglio comunale dell’inizio del secolo scorso.
·        Arringhe difensive dell’avvocato dei rivoltosi che appiccarono il fuoco al municipio.
·        Il lazzaretto della cittadina.
·        Le collette per i giovani massafresi partiti per la guerra in Libia.
·        Lo sviluppo dell’organizzazione ecclesiale.
·        La vita mondana dei circoli ricreativi.
·        La nascita del cinema Spadaro, tra i primi in Italia.

lunedì 5 marzo 2018

Pierluigi Pirandello, ultimo nipote di Luigi e figlio di Fausto, è scomparso all’età di 89 anni. Una eredità che traccia linguaggi e parole


Di Pierfranco Bruni

Oltre ogni maschera la morte coglie il respiro e riavvicina i ricordi distaccando i giorni. È morto, a Roma, Pierluigi Pirandello, l’ultimo erede di casa Pirandello. Era nipote di Luigi Pirandello, figlio di Fausto.  
Nato a Parigi il 5 agosto del 1928, aveva svolto per 50 anni la professione di avvocato ma il suo punto di riferimento culturale restava sempre il padre, l’artista Fausto, con le profonde radici rivolte al nonno Luigi. Nel 2017 Pierluigi Pirandello aveva pubblicato, insieme ad Alfonso Veneroso, un volume dal titolo Il Pirandello dimenticato dal quale emerge il ritratto di un nonno affettuoso, a volte scontroso, molto amante della pittura, ricco di silenzi ma anche di visioni condivise con il figlio Fausto.
Pierluigi Pirandello aveva consolidato queste grandi eredità nell’ambito di una visione in cui l’eredità diventa determinante non soltanto da un punto di vista spirituale, ma anche etico e culturale. Nel 2011 ha dato vita, insieme alla moglie Giovanna, a una Fondazione dedicata al padre Fausto con la quale ha sviluppato diverse attività nel nome dell’arte e del legame tra arte e letteratura. Pierluigi conosceva molto bene questa dimensione, il legame tra arte e letteratura che univa il padre Fausto al nonno Luigi.

venerdì 2 marzo 2018

È scomparso Gillo Dorfles, cercava la bellezza nella dissolvenza


di Pierfranco Bruni

Gillo Dorfles (2008)
Cercò di legare i processi estetici di un’opera d’arte, o soltanto del Pensiero, alla ricerca antropologica attraverso una chiave di lettura, in cui la storia avrebbe dovuto condurre il percorso tra cultura e bene della cultura. Raccontò il tempo dell’arte nella visione di una realtà come visione della bellezza. Un tempo in movimento. Ebbe a dire al “Corriere della Sera”, il 16 gennaio 2019, che “L'arte non prescinde dal tempo per esprimere semplicemente lo spirito della Storia universale, bensì è connessa al ruolo delle mode e a tutti gli ambiti del gusto”.
Mi riferisco a Gillo (ovvero Angelo Eugenio conosciuto come Gillo) Dorfles. Era nato a Trieste il 12 aprile del 1910. E’ morto a Milano il 2 marzo del 2018. Un filosofo dell’estetica oltre ad essere stato pittore e critico d’arte. Ha attraversato le “epopee” delle avanguardie confrontandosi costantemente con la dialettica de eredità culturali, che ha assorbito tutto il Novecento.
Ha sperimentato l’estetica non solo in una funzione riflessiva intorno ai linguaggi del pensiero, ma anche vivendo l’arte come estrema conseguenza di una esistenzialità  sulla pratica.

TEUTA La regina “pirata” del mondo Illirico, in uno studio di Pierfranco Bruni


con Cartella e schede di Anna Montella
di Pierfranco Bruni

A Teuta ho dedicato uno studio (in versi, con dei capitoli anche in lingua albanese tradotti dal poeta e saggista Arian Kalko)  in una Cartella con schede,  la cui eleganza grafica è stata realizzata da Anna Montella, che ripercorre frammenti di “magia” della regina illirica. Lo studio è parte integrante del Progetto Etnie del Mibact che ha avuto, in questo caso, la collaborazione importante del Caffè Letterario “La Luna e il Drago”.


Si racconta che Teuta, regina dell’Illiria, si tolse la vita ritenendo troppo umilianti le condizioni imposte dai romani. Siamo nel III sec a. C., in un’epoca in cui l’Illiria intrecciava il mare Adriatico a una cultura espressa attraverso la lingua indoeuropea.
Teuta fu una regina che accettò la pirateria in quel lembo di mare che univa la visione adriatica delle civiltà ad un modello prettamente mediterraneo. Amava molto la sua terra e il suo popolo che aveva radici nel modello italico, rappresentante di una geografia all’interno di una dimensione in cui il senso dell’appartenenza al mare significava attribuire una ragione ad un viaggio in cui le eredità e le identità conducevano oltre il concetto filosofico di infinito.

Il D’ANNUNZIO DEL “NOTTURNO” A 80 ANNI DALLA MORTE A LECCE


IN UNO STUDIO ESTETICO E LINGUISTICO DI PIERFRANCO BRUNI (Mibact) e ANNARITA MIGLIETTA (Unisalento)

Pubblicata, in occasione dell’Ottantesimo della morte di Gabriele D’Annunzio, una importante Cartella Studio dal titolo: “Il Notturno di Gabriele D’Annunzio. La lingua i codici linguistici l’estetica e la metafisica del pensiero”.
Un percorso di studi congiunto compiuto da Pierfranco Bruni (direttore archeologo del MIBACT) e da Annarita Miglietta (docente di Linguistica Unisalento), volto a evidenziare i tratti di originalità del testo dannunziano definito dallo stesso Vate “Commentario delle tenebre”. Affascinante scritto nato nel difficile periodo in cui D’Annunzio fu colto da infermità visiva a causa di un incidente aereo (perderà per sempre la vista da un occhio).
Gabriele D’Annunzio era nato a Pescara il 12 marzo del 1863 e morto a Gardone Riviera il 1° marzo del 1938.
Pierfranco Bruni pone l’attenzione su come il “Commentario delle tenebre costituisca una originalissima sperimentazione linguistica ed estetica nell’ambito del passaggio tra la tradizione letteraria e le audaci innovazioni linguistiche apportate dal Futurismo.