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sul blog del Caffè Letterario La Luna e il Drago

giovedì 13 settembre 2018

I BENI CULTURALI A TARANTO AL PARCO ARCHEOLOGICO DI COLLEPASSO A TARANTO VA IN SCENA LA GRECITÀ SABATO 15 SETTEMBRE

Sabato 15 settembre 2018, a partire dalle ore 20 fino alle ore 23, il Parco Archeologico di Collepasso a Taranto si trasformerà in una affascinante agorà. Uno stimolante viaggio tra memorie storiche, archeologiche e letterarie verrà offerto ai visitatori che desidereranno cogliere il senso della Meraviglia che abita lo splendido sito archeologico alle porte di Taranto, la città della Magna Grecia per eccellenza. Ed è proprio il vento del sapere e della conoscenza a soffiare su questa antica necropoli greca, eccezionale testimonianza delle nostre radici culturali. I responsabili del Parco Archeologico di Collepasso accoglieranno i visitatori con la consueta professionalità e competenza che li contraddistingue, introducendoli in una seducente epoca, risalente a più di 2600 anni, che ha tracciato, in maniera indelebile, il nostro cammino culturale ed esistenziale attraverso miti e simboli.

La serata verrà impreziosita dalla trattazione di tematiche poetiche che andranno ad intrecciarsi all’ambito linguistico, in una amalgama di forte impatto emozionale. Poiché la poesia è una delle espressioni più sublimi del linguaggio umano. La magia proseguirà con le letture di Eufemia Pavone (a partire dalle ore 20:45) sulla Puglia del dialetto, un percorso etnico-linguistico che andrà a disvelare la Bellezza di un linguaggio che si lega alla realtà di un territorio straordinariamente ricco di storia e cultura come è quello della Puglia.  

lunedì 3 settembre 2018

D’Annunzio cantò Taranto con il ponte che si serra


di Pierfranco Bruni

A Taranto Gabriele D’annunzio dedica dei versi che incideranno nella civiltà del Novecento. Tra mare e terra. Un recitare che propone un’immagine singolare della città della Magna Grecia, la città dei due mari, degli Occidenti e degli Orienti tagliati da un filo d’acqua:

Taranto, sol per àncore ed ormeggi | assicurar nel ben difeso specchio, | di tanta fresca porpora rosseggi? | A che, fra San Cataldo e il tuo più vecchio | muro che sa Bisanzio ed Aragona, | che sa Svevia ed Angiò, tendi l'orecchio? | Non balena sul Mar Grande né tuona. | Ma sul ferrato cardine il tuo Ponte | gira, e del ferro il tuo Canal rintrona. | Passan così le belle navi pronte, | per entrar nella darsena sicura, | volta la poppa al ionico orizzonte”.