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sul blog del Caffè Letterario La Luna e il Drago

sabato 28 novembre 2020

RUBRICA: PRESENTA IL TUO LIBRO Fiocco Rosa di Rita Iacomino

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Vi starete chiedendo perché vorrei consigliarvi di leggere “Fiocco rosa”.


Potrei dire tante cose: per esempio che è la mia ultima creatura e di solito ci si affeziona molto all’ultima opera.

Invece non si tratta solo di questo,  il fatto è che mi sono divertita a scrivere questa raccolta di racconti, dove spazio tra fantasia e sogni, come scrive nella prefazione Carmelo Consoli: 

"In questa raccolta la Iacomino raggiunge l’apice voluttuoso delle sue “scorribande oniriche”, e io, ho cercato di entrare in questo, soprattutto nel sogno dei sogni descritto nel racconto “fiocco rosa” che dà nome al titolo della raccolta".

Rita Iacomino

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RUBRICA: PRESENTA IL TUO LIBRO - Il segreto del castello di Mariagrazia Giuliani


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Vuoi trascorrere qualche ora lieta, con il fiato sospeso? Leggilo non ne resterai deluso.

Questo libro è frutto del mio solito girovagare per le strade della mia città. Napoli è una continua scoperta, luoghi meravigliosi si nascondono nei luoghi più impensati. Quando raggiunsi il Castello di Baia eretto su un promontorio a picco sul mare, ne rimasi affascinate. Strade, ponti levatoi, terrazze affacciate su panorami mozzafiato, sotterranei e angoli misteriosi misero in moto la mia fantasia. Nacque sul posto la bozza di una storia mozzafiato.

Mariagrazia Giuliani



Stralcio da Note critiche

[...] Il segreto del castello è l’abbraccio affettuoso di una scrittrice alla sua amata terra e un grido accorato per salvare le sue preziose gemme dall’oblio e dall’abbandono [...] Rossella Siano dell’ufficio stampa di Eroica Fenice

[...] Un giallo intrigante che si dipana tra delitti efferati, sospetti, misteri, apparizioni, indagini ufficiali e parallele, in uno scenario da sogno [...] Donatella Belfiore Titolare di Denise viaggi

[...] E già s'intravede un ulteriore indicatore circa lo svolgimento narrativo: il bivio come metafora della scelta. [...] Andrea Corona, filosofo  scrittore ed editor di testi

giovedì 26 novembre 2020

RUBRICA: PRESENTA IL TUO LIBRO Rondini e mani di Gianluca Regondi

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Una poesia è una storia breve, fatta di lunghi silenzi e infinite pause. Non tutte le storie hanno un fondo di poesia e non tutte le poesie raccontano una storia; nonostante tutto ci affanniamo a credere che l'amore sia una storia che valga la pena di raccontare o scrivere o cantare; nonostante tutto ci affanniamo a credere che l 'Amore sia una Poesia.


La raccolta è uscita a Settembre di quest’anno, nella speranza poi di poterla presentare prima di Natale dopo il lockdown in una certa maniera, organizzando reading e partecipando ed intervenendo ad eventuali manifestazioni. Non mi è stato possibile fare nulla di tutto questo per le note vicende.

Gianluca Regondi



STRALCIO DA NOTE CRITICHE

Sto leggendo un poeta che è nel “punto zero” della sua vita artistica e, ritengo, di uomo. Insomma ciò che leggo è definitivo come può esserlo solo un autore che è stufo di usare occhi, occhiali, cuore e corpo in modi conservativi. (Abner Rossi)

Non interessa al poeta la cronologia dei fatti, la narrazione di una vicenda che nel corso ha visto apici ed abissi, ma la trascrizione su carta di stati d'animo (di abbandono, disagio, tormento) che l'io lirico sperimenta in circostanze non più edeniche come potevano essere quelle durante le quali la favola si costruiva. (Lorenzo Spurio)

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mercoledì 25 novembre 2020

Maria Montessori. Un anniversario nella scuola della modernità. A 150 anni dalla nascita

 di Pierfranco Bruni

150 anni dalla nascita di Maria Montessori. Oggi sarebbe di grande importanza la sua presenza e il suo pensiero potrebbe aprire nuove strade. Siamo in un tempo senza pedagogia. “È necessario che l’individuo adulto cerchi di acquistare una intelligenza delle necessità infantili e sappia frenare il proprio orgoglio di plasmatore”. Scriveva Maria Montessori.

La storia di un popolo è identità. Quando la coerenza identitaria perde il coraggio di affermarsi è l’infedeltà che prende il sopravvento. Non possiamo permetterci di essere infedeli. Perderemmo anche la nostra anima. Proprio per questa la cultura è sempre pedagogia che guida le nuove generazioni. La cultura non è prassi. È l’esistenza di un popolo antropos che si manifesta come civiltà.
Si giusto. Io pongo al centro l’antropos. Ma l’uomo fa le civiltà o le civiltà fanno l’uomo? L’antropos è l’uomo che diventa popolo identità. Ma ciò nasce da un Pensiero che è prettamente metafisico. La filosofia può fare a meno della metafisica? La letteratura sì.  Ma la metafisica nasce con la fisica che diventa logos ovvero parola degli epistemi.  L’uomo superando la caverna metafora della solitudine platonica trova la spiritualità di Plotino nel cui mezzo vive una “prassi” aristotelica. L’antropologia coniuga il pensiero come forma e l’atto come civiltà.
È come l’arte. Senza metafisica è decorazione.

PRESENZA LUCANA: IL TERREMOTO DELL'IRPINIA E BASILICATA DOPO QUARANT'ANNI.

 2020 23 Novembre: Ore 19.34

Sono trascorsi 40 anni da quella domenica sera del 23 Novembre 1980, quando l’orologio di Piazza Prefettura, a Potenza, si fermò alle 19.34.


…Da lontano s’ode un forte boato, poi la terra comincia a tremare, in continuità per un tempo che sembra infinito. Novanta lunghi secondi e quelli finali creano un movimento ondulatorio così forte che tocca lo stomaco. Non si ha il tempo di capire; quando la mente assimila  quello che sta accadendo è già troppo tardi: tutto si è compiuto..

Le macerie, le pietre ed i muri di fango e la polvere soffocano le grida che s’inseguono e dopo si fermano e muoiono.

Le case di molti paesi, antichi presepi, posti in cima alle colline, hanno ceduto, seppellendo, nell’ultima scossa ondulatoria di 15 secondi, tutto!

Dopo un lungo silenzio, si cerca di comprendere, e con gli occhi lavati dalle lacrime si comincia a scavare con le mani, cercando, una voce, un palpito di vita nell’oscurità…

Qui c’era la mia casa…

I miei figli erano in Chiesa per la funzione….

Dal buio profondo ed impenetrabile si odono delle voci fievoli e da lontano un abbaiare di cani.

Anche la nostra anima è sconquassata, il pianto non c’è, tutto è stato così improvviso.

  Un terremoto, del X (in sei paesi), del IX e VIII grado Mercalli ha    raso al suolo anche la nostra coscienza!” (M.S.)

martedì 24 novembre 2020

Taranto e il cane MAX - Una bella storia che va raccontata

È una bella storia e va raccontata.


Max cane meticcio amatissimo dal popolo tarantino vive libero per strada da circa dieci anni. Inoffensivo, amico di tutti, grandi e piccini, vive la sua vita come può, come tutti, accolto sempre da un sorriso e da un bocconcino che per lui è motivo di gioia. Ci hanno provato in tanti ad adottarlo ma per lui la sua casa è la strada e non riesce  a rinunciarci per il calore di una casa. La gente lo sa e lo ama e lo rispetta, ampiamente ricambiata da un amore senza confini.

Ieri il dramma.

Segnalato non si sa bene da chi come cane pericoloso viene sedato con cerbottana, come un orso feroce, catturato dalla ASL di Taranto e rinchiuso nel canile della città.

Immediato il tam tam dei cittadini che si è allargato a tutta Italia attraverso una petizione online.  Max è una istituzione per il borgo antico di Taranto, conosciutissimo da tutti e questa mattina, dopo appena 24 ore, è stato liberato con provvedimento del sindaco Melucci e restituito alla città a pieno diritto come "cane di quartiere o cane collettivo". 

Una città che lo ama incondizionatamente. In questo momento storico così difficile per tutti è commovente vedere che la gente si batte e combatte per un amico. 

Perché un cane è prima di tutto un amico. 

E gli amici non si abbandonano.

LA LIBERTA' E' UN BENE PREZIOSO ED IRRINUNCIABILE. PER TUTTI.

Grazie Taranto per questa bella pagina di umanità.