Roma, 29 lug. (Adnkronos)
Ricerca e eresia della parola in 'Giuseppe
Berto, la necessità di raccontare'
Un saggio di Pierfranco Bruni
Un saggio di Pierfranco Bruni
con contributi
di Mazza, M. Bruni, Cavallo e Picardo
Roma, 29 lug. (Adnkronos) - Pubblicato il saggio di Pierfranco Bruni dedicato a
Giuseppe Berto, in occasione del centenario della nascita, dal titolo 'Giuseppe
Berto. La necessità di raccontare'. Il testo, che gode del coordinamento
scientifico del Centro Studi e Ricerche Francesco Grisi, del patrocinio del
Sindacato Libero Scrittori Italiani ed è parte integrante della ricerca su
'Etnie e letteratura', curata da Bruni per conto del Mibact, esce per i tipi di
ProspettiveMeridionali.
In Giuseppe Berto (Mogliano
Veneto, 1914 - Roma, 1978), spiegano queste pagine, si vive un intreccio non
solo letterario, ma anche esistenziale e psicologico tutto giocato tra amore e
morte, come nei romanzi 'Il cielo è rosso', 'Il male oscuro', 'La cosa buffa',
'Anonimo veneziano', 'La
Gloria'. Il saggio propone una lettera inedita di Berto a
Francesco Grisi con il quale aveva un particolare rapporto di amicizia e si
arricchisce di importanti contributi di studiosi e giornalisti come Micol Bruni,
che tratta il rapporto antropologico con la lingua e le danze mediterranee
della Calabria, di Marilena Cavallo che si sofferma sul romanzo meridionale per
eccellenza come 'Il brigante', di Claudia Rende che sottolinea il rapporto
nevralgico tra Berto e il cinema.
E ancora un contributo di Mauro
Mazza, che traccia una straordinaria testimonianza personale in riferimento
alla rappresentazione teatrale di 'Anonimo veneziano', e di Gerardo Picardo,
che cura un significativo studio sul 'Giuda' di Berto e l'eresia della ricerca
di verità. (segue) –
Lancio 2
(Adnkronos) - ''Riproporre
Giuseppe Berto a cento anni dalla nascita -sottolinea Pierfranco Bruni-
significa anche contestualizzare un profilo del Novecento letterario e
culturale attraverso libri che hanno segnato generazioni. È necessario
rileggere romanzi che hanno fatto discutere in anni di transizione come Anonimo
veneziano e La Gloria' '.
''Due libri -rimarca lo
scrittore- che ancora oggi propongono una chiave di lettura anticonformista.
Bisogna rileggere Berto in un quadro di letture in cui l’uomo e lo scrittore
non creano mai una frattura ma un ponte tra culture e generazioni, in nome
della parola che costruisce''.
(Sin//Adnkronos)
Nessun commento:
Posta un commento