Verrà
tradotto in arabo, (a Tunisi) il nuovo romanzo di Pierfranco Bruni “La pietra
d’Oriente”, edito da Pellegrini (con distribuzione Mondadori), in distribuzione
in queste settimane.
...con il viaggio di Nadine tra le voci e gli sguardi del mare
La visione dell’incontro tra Oriente ed Occidente ha un suo
fascino particolare tra un immaginario simbolico e i luoghi. Il fascino degli occhi, il mistero
dell’Oriente, il cammino alla ricerca della pazienza. Il viaggio verso i segni
dell’alchimia, del sacro e della inafferrabilità degli amori, raccontati da
amanti che abitano i deserti e il mare, costituisce il passaggio verso
l’indefinibile e l’infinito.
Si
racconta di un incontro tra Gesù e Giuda, tra Maria di Magdala e l’uomo di
Nazaret, tra Paolo e Ponzio Pilato. Ma è l’Oriente con il suo fascino e i suoi
sguardi che non hanno bisogno di specchi a fare da scenario, attraverso una
figura femminile che resta fondamentale e si rivela nell’ultimo capitolo del
libro. La donna del segreto è Nadine e collega la presenza degli amanti del Cantico
di Asmà e Shadi al camminamento dello sciamano.
Un
romanzo che tocca la musica e i suoni del deserto e delle onde del mare tra le
albe e i tramonti. Con questo romanzo Pierfranco Bruni, nella continuità del
suo ricercare l’essenza nell’anima dei simboli, tocca i rifermenti più alti del
dialogare tra la metafora del narrare e una griglia di personaggio che costituiscono i veri archetipi di
una letteratura del sogno e della memoria, della magia e dell’incanto grazie ad
una tavolozza che ricami i pensieri di un io narrante che diventa il dialogante
contatto tra il viaggiatore incantato e il disincanto del silenzio.
Pagine
preziose che toccano l’originalità di un modello letterario tutto vissuto nella
trasparenza dell’immaginario e della profondità. Un romanzo viaggio, ma questa
volta lo scrittore, servendosi dei monaci camminanti nel deserto, apre un
costante colloquio con dei personaggi che sono la sfera del linguaggio. Nadine
è l’ultimo capitolo del romanzo che si apre al lettore come se fosse una lettera,
ma è l’incipit di un nuovo viaggio. Ciò è nello stile del vivere la poetica di
Pierfranco Bruni. I suoi ultimi romanzi sembrano una ragnatela e anche se
vivono autonomamente rappresentano l’incastro della “stretta” tra vita e
letteratura. LA PIETRA D ’ORIENTE
è un ascolto e “non è necessario capire quando negli occhi c’è l’ascolto e
l’ascolto ha il viaggio…”.
Pierfranco
Bruni ha pubblicato libri di poesia (tra i quali Via Carmelitani,
Viaggioisola, Per non amarti più, Fuoco di lune, Canto di Requiem, Ulisse è
ripartito, Ti amerò fino ad addormentarmi nel rosso del tuo meriggio,
Come un volo d’aquila), racconti e romanzi (tra i quali L’ultima notte
di un magistrato, Paese del vento, Claretta e Ben, L’ultima primavera, E dopo
vennero i sogni, Quando fioriscono i rovi, Il mare e la conchiglia, La
bicicletta di mio padre, Passione e morte. Claretta e Ben, Asmà e Shadi, Che il
dio del Sole sia con te).
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