Il Dantedì è stato istituito dall’Italia il 17 gennaio 2020 con una direttiva approvata dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro Dario Franceschini.
Nel 2021, nel settecentenario di Dante, il Caffè Letterario La Luna e il Drago realizzava una serie di iniziative che potrete visionare QUI
In quella occasione, negli ambiti del progetto di video-didattica a cura di Anna Montella “I Grandi Autori (in short video di 3’ minuti ciascuno)” raccontati dal Caffè Letterario La Luna e il Drago” - un progetto che matura in una logica di micro-learning, un promettente ambito in tendenza crescente a livello educativo, basato sulla creazione di piccole unità di conoscenza: pillole di insegnamento focalizzate su uno specifico argomento e finalizzate a migliorare la comprensione dei macro scenari - si realizzava, altresì, un video che, in tre minuti, racconta Dante.
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Impresa improba raccontare un sì grande personaggio in tre minuti ma è pur vero che proprio cimentandosi con l'impossibile che l'impossibile può diventare possibile.
A seguire il testo contenuto nel video
Nel settecentenario dalla morte
Dal progetto
di video/didattica[1]
a cura di Anna Montella :
I Grandi Autori di ogni tempo
_________________________
Dante, diminutivo di Durante, nasce a Firenze nel 1265 da famiglia della piccola nobilità. Perde la madre Donna Bella degli Abati, in tenera età e il padre, Bellincione di Alighiero si risposa poco tempo dopo.
Nel 1277, quando il Poeta ha 12 anni, come era in uso a quel
tempo, viene stabilito il matrimonio tra lui e Gemma Donati sua coetanea di
nobile casata. Dalla loro unione, avvenuta anni dopo, nasceranno quattro figli,
tre maschi e una femmina, Antonia, che diventerà suora.
Il nome della donna con cui il Poeta ha attraversato il tempo
non è, però, quello della sua sposa ma quello di Beatrice….
Sebbene non unanime, è ormai molto radicata la tradizione che
identifica Bice di Folco Portinari con la Beatrice trasfigurata nella Beatrice
della “Vita Nova” e del “Convivio” e poi angelicata nel Paradiso della Commedia
Divina.
Quando ella morì, nel 1290, Dante, disperato, si dedica anima
e corpo agli studi filosofici per cercare conforto al suo dolore. A Beatrice è
dedicata la Vita Nuova in cui si narra che Dante vide Beatrice per la prima
volta quando aveva nove anni. La rivedrà ancora nove anni dopo, nel 1238 a 18
anni, e lei gli rivolgerà un saluto.
Un amore platonico, secondo i canoni dell’amor cortese, di
cui forse la stessa Beatrice, andata in sposa a Simone de’ Bardi, non avrà mai
reale contezza.
Nel 1283 il Poeta, già dedito all’arte del “dire parole per
rima”, stringe amicizia con un altro poeta fiorentino, Guido Cavalcanti, e si
giova degli insegnamenti di Brunetto Latini.
“Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io/fossimo presi
per incantamento/e messi in un vasel, ch’ad ogni vento/per mare andasse al
voler vostro e mio”[2]
Al centro dei suoi interessi sono la poesia volgare italiana, la poesia provenzale e la poesia latina.
Nel 1295 Dante fa il suo ingresso nella vita pubblica
fiorentina. Ormai spazzata via la fazione avversa dei Ghibellini, il potere era
allora nelle mani dei Guelfi che si erano scissi in Guelfi bianchi e Guelfi
neri. Dante si schiera con i Guelfi bianchi, meno facinorosi. Da questa sua esperienza
nascerà Il Convivio.
Nel gennaio del 1302, con la vittoria dei Guelfi neri, Dante
viene condannato all’esilio perpetuo con le false accuse di essere un falsario
e un barattiere.
Non rivedrà più Firenze e andrà ramingo per le corti
italiane. Morirà di febbri malariche a Ravenna nel 1321 all’età di 56 anni. Le
sue spoglie mortali non saranno mai riportate a Firenze.
In quegli anni di esilio nascerà il suo capolavoro: La
Commedia a cui Boccaccio attribuirà successivamente l’aggettivo Divina.
Boccaccio racconta che alla morte di Dante l’opera sarebbe
rimasta incompiuta se gli ultimi tredici canti del Paradiso non fossero stati
ritrovati grazie a una visione apparsa in sogno a Iacopo, il figlio del Poeta.
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.
[1] Il progetto di video/didattica, a cura di Anna Montella, “I Grandi Autori (in short video di 3’ minuti ciascuno)” matura in una logica di micro-learning, un promettente ambito in tendenza crescente a livello educativo fortemente influenzato dal web e dall’evoluzione registrata dai contenuti digitali, basato sulla creazione di piccole unità di conoscenza: pillole di insegnamento focalizzate su uno specifico argomento e finalizzate a migliorare la comprensione dei macro scenari.
[2] Da un
sonetto di Dante, Poesia LII delle Rime e indirizzato all'amico Guido
Cavalcanti che rispose con il sonetto “S'io fosse quelli che d'amor fu degno”.
[3] Dal
Canto XXXIV dell’Inferno
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