Suonano di silenzio i
vicoli del mio paese.
Piangono di solitudine i
muri delle case
che ci han visti partire
dietro un sogno.
Danzano nel vento i
ricordi, e mi sferzano.
La vita altrove è
fuggita, e con lei si son persi
i voli delle rondini e il
vociare dei bambini.
La bora fischia fra le
case una triste nenia,
come madre che culla una
bambola di pezza.
Bellissima e travolgente poesia...ah, i ricordi!!
RispondiEliminadamanila10@gmail.com
vorrei partecipare anch'io pubblicando qualcosa!
Grazie Anna!
danila puoi già pubblicare. se guardi in alto a destra vedrai che accanto alla tua email c'è la scritta "nuovo post". Cliccaci e scrivi quello che vuoi :-) benvenuta
RispondiEliminaGrazie, non avevo notato, è esattamente come scrivere sul mio blog! Perfetto! Mi piace questa idea collettiva...un blog per tutti!
EliminaCara Anna, hai sempre idee formidabili...ho già pubblicato una poesia, un po' per prova, e un po' perché questa mia creatura la amo molto...grazie per tutto!
La leggo meglio adesso Franco. Davvero di grandissima suggestione. E' come dipingere un quadro con le parole.
RispondiEliminaE' straziante sopravvivere alla morte del proprio piccolo paese. Specialmente per chi come me vi tornò dopo esser emigrato ventenne oltreoceano.
RispondiEliminaIl titolo è già altissimo lirismo. Il testo è struggente desiderio di ali per restare, di ali per tornare. La descrizione del paese è quadro. vi si salta dentro e si respira il profumo intenso delle radici. Franco... sai straziare svuotandoti in amore!
RispondiEliminaSono fiera di averti come Amico!
Ah... il tuo paese è vivo. Non potresti cantare così un luogo che non esiste!
Maria Rizzi
ti conoscevo come amico con vera qualità umana ma leggendo i tuoi versi ti scopro raffinato animo di grande sensibilità e suggestione letteraria.bravo.Gelsomina
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