Serata delle grandi occasioni. Una letteratura nel Novecento con Cosimo Fornaro nella città della Magna Grecia: Taranto. Una serata che resta. Resta ciò che segna e va oltre un appuntamento. Una serata in cui la letteratura ha incontrato la vita e la vita ha recitato il senso dei linguaggi. Quel linguaggio e quei linguaggi che fanno di Cosimo Fornaro una personalità tra la poesia e il narrante in un contesto frammentato qual è il Novecento.
Grazie a Giuseppe, il figlio di Cosimo, la serata dedicata al poeta, allo scrittore, all’uomo ha toccato punti non solo di vera commozione, ma di sicura interpretazione critico – letteraria. Perché è ormai il tempo di contestualizzare l’opera di Fornaro in un quadro culturale che pone come modello analitico lo stretto legame tra poesia e prosa, ovvero tra l’io poetico e il narrare.
La poetica di Fornaro è oltre il “meridionale” e i temi sottolineati sono quelli caratterizzanti di una visione universale, appunto, dei linguaggi che toccano certamente lo scavo proustiano, ma quella nostalgia o malinconia diventa una vera e propria metafisica dell’essere. Lo scrittore non perde mai il “sottosuolo” che è la memoria del viaggio.
In Fornaro il viaggio diventa un metaforico rito dell’ulissismo, ma anche un iniziatico camminamento profetico. Per l’occasione è stata data alle stampe la splendida riedizione di “Pensieri sottovoce”, Premio Viareggio 1976, edita dalla Scorpione in una sobria cucitura tra la bella editoria e l’estetica del testo alla quale Piero Massafra, editore e storico profondo che ha portato il suo intervento durante la serata, ha dedicato una particolare attenzione.
Il Fornaro dei pensieri pronunciati sottovoce ha trovato le voci narranti di Stefano De Luca e Federico Passariello e la straordinaria musica di Floriana Laporta alla chitarra, Tiziana Toscano al violino e Alessandra Pulpito al flauto in una cornice in cui la Villa - Giardino Fornaro, grazie all’Amministrazione Comunale, ha fatto da esemplare scenario costruito come se fosse lo studio dello scrittore. Un’idea non solo originale per una ambientazione tra paesaggi parole e musica ma fortemente onirica e sentimentale.
Una serata che resta guidata con grande professionalità da Angelo Caputo e che lascerà un segno per un viaggio da compiere tra gli scritti di Fornaro sui quali verrà pubblicato un testo critico proprio da Pierfranco Bruni e da Marilena Cavallo con i quali si è dato inizio alla serata con un Video, realizzato per la Rai, nel quale si parla proprio delle appartenenza e della scrittura di Fornaro.
Un Video completamente attraversato dell’opera di Fornaro che ha fatto da apripista alla serata ha omaggiato il ppoeta e il narratore della Magna Grecia e del Mediterraneo. Saluti introduttivi con una lettera del sindaco di Taranto e le giuste considerazioni dell’assessore alla cultura Cisberto Zaccheo. Una bella e importante sorpresa è stata la lettera del Cardinale Gianfranco Ravasi indirizzata a Giuseppe Fornaro nella quale si puntualizza non solo il rapporto di amicizia, ma anche, in alcune cesellature critiche, la conoscenza marcata dell’uomo di fede e dell’intellettuale.
I saluti del sindaco di Pulsano, città che ha dato i natali a Fornaro. Le parole commoventi di Josè Minervini, allieva del docente e dell’educatore Fornaro. Il tutto incastonato in una valorizzazione della cultura letteraria alla quale Cosimo Fornaro ha dedicato il suo percorso umano. Una serata che resta per le letture, per il folto pubblico, per l’amicizia e il senso che si è dato ad un nuovo processo che ha puntualizzato una lettura con sona dell’opera di Fornaro.
La serata aperta dal Video di Bruni e Cavallo, dopo la magistrale abbinata tra musica e poesia, si è conclusa con un duettare sulla funzione letteraria di Fornaro oggi nella temperie del Novecento tra gli stessi autori del Video moderati da Caputo. Musica e poesia per raccontare non solo una vita ma una vita nell’abbinata tra “Pensieri sottovoce”, “Luogovivo”, “Emiliana e l’handicap”, “Costellazione Dante”, “Maria” e un immaginario che va tra Pulsano e Martina Franca. Cosimo Fornaro è parte integrante del Novecento letterario europeo.
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