Nell’appuntamento
del prossimo Venerdì Culturale, 20 Febbraio 2015, che si svolgerà in Via Veneto
106/A, alle ore 18.00 con libero ingresso, sarà di scena la Cartella dedicata
all’Archeologia. Relatore della serata il prof. Michele Accogli che ha
collaborato, per oltre trent’anni, con la Soprintendenza di Taranto,
inventariando migliaia di reperti rinvenuti nelle nostre necropoli acquisendo
quella diretta esperienza che l’ha reso profondo conoscitore della materia che
illustrerà tramite un centinaio d’immagini.
Accogli
torna a Presenza Lucana, dopo quattro anni, con una relazione dal titolo: Acqua
Aria Terra Fuoco - La ceramica in archeologia – Classi vascolari e reperti del
M.AR.TA.
L'origine degli elementi è attribuita ai pensatori,
fisici e filosofi, dell'Antica Grecia. Nel VI secolo a.C. Anassimene di Mileto introdusse
nel pensiero greco la teoria dei quattro elementi fondamentali (aria, acqua,
fuoco e terra) che rappresentano la realtà.
La ceramica
costituisce un materiale di grande interesse negli studi archeologici e, al
contrario di altri reperti di natura organica (legno, tessuti, alimenti, altri),
non è deperibile e si conserva nel tempo. Inoltre la ceramica, in assenza di
forti eventi sconvolgenti, non subisce deformazioni, come accade, per esempio,
negli oggetti metallici; questo motivo offre la possibilità di apprezzare le
caratteristiche originali dei manufatti anche a distanza di migliaia di anni.
Altro elemento che contribuisce all'importanza della terracotta
in archeologia, consiste nel fatto che, già dal Neolitico, essa conosce una
notevole diffusione negli insediamenti antichi e, soprattutto quando non si hanno
testimonianze scritte, rappresenta uno dei principali elementi a disposizione
degli archeologi per recuperare le tracce di un passato altrimenti sepolto e
sconosciuto.
L’invenzione della ceramica è in ogni caso il frutto
dell’apprendimento di due processi operativi distinti: la manipolazione
dell’argilla e il suo cambiamento di stato mediante l’uso del fuoco.
La ceramica, in Puglia e nella nostra provincia, è nata
quando il primo troglodita delle Murge o del Gargano, impastando casualmente il
fango d’argilla con l’acqua e lasciandolo al sole, si accorse che,
essiccandosi, esso diventava duro quasi come una pietra. Cominciò così a
modellare quel fango seguendo il cavo della mano e creò la prima ciotola per
attingere acqua. Le impresse qualche unghiata e creò la prima decorazione. Poi
l’invenzione della ruota portò alla creazione di quella macchina semplice e
straordinaria che fu il tornio. Da allora la storia della ceramica non si è più
fermata e la sua meravigliosa avventura di forme, colori, impasti, usi vari
continua fino ad oggi, testimonianza tangibile dell’estro della nostra gente.
Il relatore proseguirà con la descrizione delle classi
vascolari, partendo dai periodi preistorici e dai reperti che nei prossimi mesi
(forse Aprile–Maggio?) saranno resi fruibili nelle nuove sale del secondo piano
del nostro Museo, fino a giungere alle ceramiche d’importazione greca, di
produzione apula locale e di quelle romane.
A chiusura un breve dibattito con l’autore. L’appuntamento
è di quelli da non perdere per chi vuol saperne di più sul Museo di Taranto.
Michele Santoro
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