Salviamo la lingua italiana. Un incidere culturale più volte sottolineato da Pierfranco Bruni nella sua magistrale lezione sulla letteratura e il Novecento delle Avanguardie svolta con successo a Cosenza davanti a in folto pubblico.
Insistendo sulla questione linguistica, ha analizzato i linguaggi partendo da Dante Alighieri sino a toccare la poesia di Cesare Pavese, nella quale ha fatto filtrare la parola di Fabrizio De Andrè, di luigi Tenco, di Franco Califano. Nella loro poesia e nel loro linguaggio, ha detto PIERFRANCO BRUNI, vi sono segni semantici e adesioni musicali della parola scavati tra la Vita Nova di Dante e le Poesie del disamore di Pavese.
Forme linguistiche che hanno rimandi, ma anche rivelazioni che segnano nel ritmo e nel contenuto una metafora che ha interessato lo Stil Novo e il Novecento ermetico e prima ancora futurista.
Bruni, esperto di novecento letterario, ha parlato di Dante attraverso Pound e Spoon River di De André mituandolo da Lee Masters.
Magistrale la lezione di Pierfranco Bruni quando coraggiosamente ha legato Dante a De André. Infatti è da anni che BRUNI porta avanti questi approfondamenti e scrivendo il suo saggio su De André nel 1999 dedica un percorso alla letteratura del Due-Trecento in un contesto tra parola e musica.
Concludendo la sua relazione, BRUNI ha invitato a rileggere la letteratura attraverso due impalcature : la metafisica e l'antropologia.
Aspetti che interessano Dante e i linguaggi
del Novecento.
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