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sul blog del Caffè Letterario La Luna e il Drago

martedì 29 gennaio 2019

“Quasimodo e la Magna Grecia a 50 anni dalla morte celebrando i lirici greci e latini” a cura di Pierfranco Bruni


MERCOLEDÌ DEL MArTA

Conferenza
Quasimodo e la Magna Grecia a 50 anni dalla morte celebrando i lirici greci e latini
a cura di Pierfranco Bruni
con lettura di versi a cura dell’attrice Marianna Montagnolo
Mercoledì 30 gennaio 2019 ore 18:00
Sala Incontri – Museo Archeologico Nazionale di Taranto


Nell’ambito dei “Mercoledì del MArTA”, il 30 gennaio p.v. alle ore 18:00, presso la Sala Incontri del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, si terrà la conferenza dal titolo Quasimodo e la Magna Grecia a 50 anni dalla morte celebrando i lirici greci e latini, a cura del prof. Pierfranco Bruni, Vice Presidente Nazionale Sindacato Libero Scrittori Italiani - Roma.

A seguire lettura di versi a cura della prof.ssa Marianna Montagnolo.
Incontro interessante quello tra Salvatore Quasimodo, uno dei più importanti poeti italiani del Novecento, e Leonida di Taranto (fine IV-inizi III sec. a.C.), grande epigrammista magno-greco. Quasimodo non solo tradusse gli epigrammi di Leonida, ma gli dedicò un saggio, in una comunanza di poetiche immortali, ma anche in una sorta di intima vicinanza spirituale. Un’occasione per ricordare il profondo rapporto tra il premio Nobel per la letteratura e la città di Taranto.

L’ingresso alla conferenza sarà gratuito.

PER INFO E PRENOTAZIONI

tel. 099-4538639 o mail: prenotazioni@novaapulia.it

mercoledì 23 gennaio 2019

Vitulano (BN) - Una via intitolata a Suor Maria Angela Goglia, già Superiora Generale della Congregazione delle Suore Compassioniste Serve di Maria e Madre superiora economa dell'ex convento dei Cappuccini a Grottaglie

Il 27 gennaio p.v. per la Giornata della Memoria dell'Olocausto e ricordo di Suor Maria Angela Goglia, ex priora generale delle Suore Compassioniste, la città di Vitulano (BN) dove la religiosa era nata nel 1910, intitolerà una strada a suo nome con lapide commemorativa. A seguire il convegno: Suor Maria Angela - il coraggio di non essere indifferente.  

Suor Maria Angela Goglia nata a Vitulano (Benevento) il 25.11.1910 ed entrata nella Congregazione all'età di 18 anni, ne aveva 24 quando pronunciò i voti perpetui. Di lei si ricorda in particolare come a Roma, durante il secondo conflitto mondiale, aiutò fino al rischio della vita, perseguitati, rifugiati e un centinaio di ebrei, come pure molti partigiani della Resistenza. Il 5 giugno 1944, il Comando civile e militare di Roma appena liberata dal nazi-fascismo, le conferì la Croce di guerra al valore militare "sul campo". Dal 1948 al 1970 fu Superiora Generale della Congregazione, contribuendo in maniera decisiva al rinnovo postconciliare. Il 13 maggio 1996, all'età di 86 anni, terminava il suo percorso terreno a Castellammare di Stabia. (da Cosmo n.6 nov,-dic. 1996 bimestrale anno XXIX) 


Dai primi anni '70, e fino alla chiusura avvenuta nel 1986, Suor Maria Goglia è stata Madre superiora economa dell'ex convento dei Cappuccini di Grottaglie in provincia di Taranto.  

A lei è stata dedicata una sezione nel docu-libro "Noi, le ragazze del Convento dei Cappuccini" a cura di Anna Montella. 


mercoledì 2 gennaio 2019

Don Cosimo Occhibianco, dalla lingua alle tradizioni

di Pierfranco Bruni  


La scomparsa di don Cosimo Occhibianco lascia un vuoto difficile da colmare, sia sul piano della comunanza spirituale, che su quella culturale. Uno studioso dagli strumenti antichi, raccoglitore di testimonianze sia umane che antropologiche. Aveva 91 anni.

Il suo dialetto, recuperato nella forma originale, ha dimostrato realmente come possa essere usato in termini non solo identitari, ma anche di ricerca sul piano di una nuova demoetnoantropologia. 
Tra gli elementi che ha posto come base vi è il “vocabolario” usato come funzione comunicante, grazie a storie da lui recuperate e trasformate in modelli antropologici moderni. Per alcuni aspetti ha utilizzato la tecnica di Ernesto de Martino e di quella scuola applicata sul materiale depositato e sviluppato in grafica del territorio, ovvero quella dell’ascoltare e del raccogliere, ponendo nel mosaico delle lingue non solo la parola, ma anche le immagini. 
Don Cosimo Occhibianco proviene da una scuola testamentaria per la quale il concetto di antropologia aveva un uso sostanzialmente teologico. Essendo sacerdote, ha avuto il coraggio di sradicarla dalla teologia per trasferirla sulla piattaforma laica e scientista.
I riti, le usanze, i costumi improntati alla ricerca hanno creato la percezione della conoscenza di una Grottaglie dimenticata È tornata, grazie ai suoi studi, a livelli di comunicazione interglobale.