Un amore una storia in letteratura e nella vita. Anteprima nazionale del Pierfranco Bruni di "Era bella Teresa" martedì 31 maggio a Città che Legge di Castrovillari
Miriam Katiaka
Gli amori che diventano letteratura raccontano il tempo. Un tempo inafferrabile, ma anche indefinibile sul suono di una musica che ha la vibrazione delle corde di una chitarra catalana. Gli amori sono, in letteratura, l'espressione di un canto.
In Pierfranco Bruni questi percorsi diventano il sillabario di un rimare il senso del lorchiano andaluso che si intreccia nel ritmo, appunto, catalano il vento della scrittura. In prima nazionale Pierfranco Bruni presenta a Castrovillari (Cs) il suo "Era bella Teresa", edito da Nemapress, con saggio introduttivo di Adriana Mastrangelo.
Un racconto lungo o meglio un romanzo breve, nel quale si recita un amore. L'amore nell'amare. Un amore di giovinezza che continua in tutti gli amori che l'io narrante ha vissuto. Ovvero un amore che trova in Teresa, donna affascinante, la sua giovinezza, in Eleonora la forte contraddizione tra sensualità e contemplazione, in Marika, protagonista di diversi romanzi di Bruni, la passione e la magia, in Colette il senso ritrovato del silenzio nel fisicità.
Tra Teresa e Marika si inserisce il sogno del cantico dei cantici che sembra centralizzarsi in Eleonora ma che diventano, queste donne - amanti, il misterioso incanto di quella donna orientale e mediterranea per la quale lo scrittore diventa un ladro di profumi nella danza della femminilità araba, che ascolta il suono delle cinque preghiere tra le vie di una Moschea.