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sul blog del Caffè Letterario La Luna e il Drago

martedì 28 luglio 2015

Per Terre e per mari - Viaggio in Messapia e dintorni

Mercoledì 29 luglio 2015 alle ore 20.00, presso Palazzo De Donatis a Casarano si svolgerà la presentazione del libro “Per terre e per mari. Viaggio in Messapia e dintorni” (Edizioni Esperidi), il secondo romanzo storico dell’autrice Maria Grazie Labbate.

Dopo i saluti di Alessandro De Marco, presidente dell’ass. ArcheoCasarano, introduce e dialoga con l’autrice, Cristina Martinelli, responsabile del Presidio del Libro di Casarano.
Sarà presente l’editore Claudio Martino.
Seguirà il concerto STORIE DELL'ALTRA GUANCIA di Luca Colella, con Luca Colella (Voce e chitarra), Donatello Pisanello (mandola, organetto), Ambrogio De Nicola (chitarra)
Palazzo De Donatis, appartenuto a uno dei più prestigiosi Baroni del patriziato casaranese, è uno degli esempi più eleganti di dimora nobiliare di fine'800 e attualmente è punto focale della vita culturale di Casarano.

San Lorenzo del Vallo tra grecità e romanità: dove il Mediterraneo della Calabria racconta

San Lorenzo del Vallo tra grecità e romanità: dove il Mediterraneo della Calabria racconta


DI PIERFRANCO BRUNI*


    
Il Mediterraneo si legge nella storia di una comunità come quella di San Lorenzo del Vallo, in provincia di Cosenza. Un Mediterraneo attraverso dalle eredità greco – romane, ma anche illirico – adriatiche – balcane (ovvero albanese). Ci sono realtà all’interno della geografia della Calabria che raccontano eredità intrecciate non solo dal punto di vista delle visioni e dimensioni storiche ma risultano di straordinaria ima anche dal punto di vista linguistico. Infatti  storia e ricerca linguistica costituiscono elementi significativi per una interpretazione di quel valore etnologico che caratterizza molte realtà territoriali della Calabria.

La morte di Sebastiano Vassalli. Da Campana a Virgilio: i poeti e la scrittura - di Pierfranco Bruni


    
Sebastiano Vassalli                  Pierfranco Bruni
Aveva pubblicato recentemente “Il confine. I cento anni del Sudtirolo in Italia”.  Un libro importante. Sebastiano Vassalli è morto!  A Casale Monferrato. Era nato a Genova il 24 ottobre 1941.  Lo scrittore de “La chimera”. Ma anche lo scrittore che fa parlare Giuda in un dialogare con il Cristo nella notte del Campo degli Ulivi. Lo scrittore che ha raccontato la vita di Dino Campana.  Soprattutto lo scrittore di “Amore lontano”.  Un saggio, quest’ultimo? Forse qualcosa di più. Un romanzo nella frammentazione dei capitoli? Forse qualcosa di altro. E’ un pensare la letteratura nella consapevolezza che il tempo è più della storia e il viaggio è un quotidiano labirinto dal quale non ci si può liberare. La letteratura è dentro questo labirinto. E a volte è il labirinto. Vassalli, dunque, pone delle questioni essenziali.

martedì 21 luglio 2015

Il 24 luglio a Faeto (Fg) Università Francofona Convegno su:Diversità linguistico-culturale e diritti linguistici con Pierfranco Bruni

UFIS - Università Francofona dell'Italia del Sud

Faeto (FG), Scuola di Faeto, Sala polifunzionale
24 luglio ore 18:30 - 20:00

Convegno su:

Diversità linguistico-culturale e diritti linguistici con Pierfranco Bruni


Il 24 luglio prossimo si svolgerà a Faeto (Foggia) un Convegno dedicato alla “Diversità culturale  e ai diritti linguistici”. La Prolusione sarà svolta da Pierfranco Bruni, studioso ed esperto di problematiche culturali del Mediterraneo  e autore di numerosi saggi sulla questione delle Etnie e Letterature.

Pierfranco Bruni, Progetto Etnie, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, parlerà sul tema: “ La favola delle tredici lune. Etnia armena: un linguaggio nell’Oriente”.
A seguire, Maurizio Gnerre, Università di Napoli "L'Orientale", presenterà l'opera 99 domande su Diversità linguistica e diritti linguistici (Futura cooperativa sociale onlus, S. Vito al Tagliamento e Associazione LEM-Italia), a cura di Giovanni Agresti con i contributi di Ahmed Boukous, Pierfranco Bruni, Maria Catricalà, Paola Desideri, Fernand de Varennes, Ksenija Djordjević, Michele Gazzola, Henri Giordan, Gabriele Iannàccaro, Jean Léo Léonard.
Sarà presente il curatore, Giovanni Agresti, Università di Teramo e Associazione LEM-Italia.
Presenta e modera Giovanni Agresti, Università di Teramo

sabato 18 luglio 2015

La pietra d'Oriente di Pierfranco Bruni a Mesagne (Br) negli ambiti della programmazione "Estate al Circolo"


Presentazione del secondo libro nella programmazione dell’ “Estate al Circolo” del sodalizio mesagnese. Giovedì 23 Luglio alle ore 20.30 nell’anfiteatro del Circolo Tennis “Dino De Guido”, sarà presentato “La pietra d’Oriente” (Pellegrini Ed.) di Pierfranco Bruni, scrittore, saggista, responsabile del Progetto Etnie del MiBACT, candidato al Premio Nobel per la Letteratura.
La presentazione del libro sarà a cura di Carmen DE STASIO, scrittore, saggista, critico.
“La pietra d’Oriente”, che di recente ha avuto un importante successo a Istanbul e presentato su RAI Uno, è un diario nel romanzo di una vita attraverso i temi che hanno caratterizzato la sensibilità del profondo della parola e dello scavo esistenziale e religioso di Pierfranco Bruni. 
Il viaggio verso i segni dell’alchimia, del sacro e dell’inafferrabilità degli amori, raccontati da amanti che abitano i deserti e il mare, costituisce il passaggio verso l’indefinibile e l’infinito. 

venerdì 17 luglio 2015

Pierfranco Bruni Poeta dell’Anno per il 2014 - 2015

Importante riconoscimento a Pierfranco Bruni,  dal Sindacato Libero Scrittori, in qualità di poeta e scrittore che è riuscito a trasmettere, attraverso la parola e il linguaggio poetico, modelli di vita i cui valori sono completamente incentrati sulla robustezza dell’amore.

Infatti è stato definito, per il 2014, come Poeta dell’Anno e, pur avendo scritto anche romanzi, ha inserito all’interno dei testi modelli poetici che, rispecchiando la tradizione lirica del Novecento, ha innovato il linguaggio nelle forme sintattiche e nelle spaziature delle immagini.

Notte della Cultura 2015 - il 26 luglio ad Ostuni con Pierfranco Bruni e Marilena Cavallo

lunedì 13 luglio 2015

Importante successo de “La pietra d’Oriente”, in versione E-BooK, di Pierfranco Bruni ad Istanbul e presentato anche su Rai Uno. Un libro che attraversa gli Orienti


Importante successo ha ottenuto l’incontro con Pierfranco Bruni a Istanbul presentando “La pietra d’Oriente” (Pellegrini editore) attraverso un discutere di letteratura e mistero. Un diario nel romanzo di una vita attraverso i temi che hanno caratterizzato la sensibilità del profondo della parola e dello scavo esistenziale e religioso di Pierfranco Bruni.  
Il viaggio verso i segni dell’alchimia, del sacro e della inafferrabilità degli amori, raccontati da amanti che abitano i deserti e il mare, costituisce il passaggio verso l’indefinibile e l’infinito.
Si racconta, nel romanzo “La pietra d’Oriente” in versione anche E-BooK, presentato recentemente anche su Rai Uno, di un incontro tra Gesù e Giuda, tra Maria di Magdala e l’uomo di Nazaret, tra Paolo e Ponzio Pilato. Ma è l’Oriente con il suo fascino e i suoi sguardi che non hanno bisogno di specchi a fare da scenario, attraverso una figura femminile che resta fondamentale e si rivela nell’ultimo capitolo del libro. La donna del segreto è Nadine e collega la presenza degli amanti del Cantico di Asmà e Shadi al camminamento dello sciamano.

Con questo romanzo Pierfranco Bruni, nella continuità del suo ricercare l’essenza nell’anima dei simboli, tocca i rifermenti più alti del dialogare tra la metafora del narrare e una griglia di personaggio che costituiscono i veri archetipi di una letteratura del sogno e della memoria, della magia e dell’incanto grazie ad una tavolozza che ricami i pensieri di un io narrante che diventa il dialogante contatto tra il viaggiatore incantato e il disincanto del silenzio.

venerdì 10 luglio 2015

Tra Mediterraneo e Adriatico: Quando San Lorenzo del Vallo era albanese. Di Pierfranco Bruni

Tra Mediterraneo e Adriatico: Quando San Lorenzo del Vallo era albanese

di Pierfranco Bruni

     

      Identità  illiriche vivono sul tessuto non solo storico ma antropologico di San Lorenzo del Vallo. Un tessuto che ha assorbito diverse culture.     
      San Lorenzo fu uno di quei paesi ripopolato dagli Albanesi. Gli Albanesi, giunti in Italia o meglio nell’allora Regno di Napoli non solo fondarono nuovi ceppi comunitari ma, (in molte occasioni dovute a situazioni di immigrazione – emigrazione e a circostanze storiche e geografiche) si trovarono nella situazione di ripopolare casali e centri che avevano rappresentato già dei riferimenti territoriali nelle epoche precedenti. Il caso, appunto, di San Lorenzo del Vallo.
      San Lorenzo era stato un centro con presenza greca e romana anche se il termine (o l’etimologia del casale) di Castrum Laurentum ha una pretta derivazione romana (“antonina” da Antonino Pio), il cui feudo intorno al 1200 assume il nome diSancti Laurenti. Un territorio che ha subito non solo conflitti di natura bellica (a cominciare dalla temperie romana) ma è stato anche afflitto da devastazioni telluriche). Il terremoto allontanò le popolazioni dai territori che erano stati colpiti in modo grave.

mercoledì 8 luglio 2015

Annamaria Gerlone, artista grottagliese, vincitrice del concorso artistico"I colori dell'estate"

Annamaria Gerlone (sx) con il critico d'arte Giovanna Bonivento








Il concorso artistico "I colori dell'estate" 
organizzato dall'associazione Artistica Culturale "Centro Jonico" (Presidente Artista Sig. Fedele De Filippis, artista Giuseppe Lecce, artista Artemio Di Giorgio), ha visto sul podio, in pole position, l'artista grottagliese Annamaria Gerlone con l'opera "Al di là del vetro". 

Una nuova soddisfazione ed una ulteriore conferma per una artista dalle molteplici sfaccettature che opera sul territorio da circa 30 anni. 

Ieri sette luglio 2015 la serata di premiazione presso La Lanterna di Monteparano (Ta) 
motivazione della Giuria
opera premiata

martedì 7 luglio 2015

Storia e architettura di un convento dimenticato. I frati francescani a Gallipoli di Aurora Quarta

Comunicato Stampa

Lunedì 20 luglio 2015, alle ore 20.00, presso la Biblioteca comunale di Gallipoli (Via S. Angelo 3), si terrà la presentazione ufficiale del volume “Storia e architettura di un convento dimenticato. I frati francescani a Gallipoli” di Aurora Quarta, pubblicato per i tipi di Edizioni Esperidi. Il libro, con prefazione di Carla Maria Amici (docente di Rilievo e analisi tecnica dei monumenti antichi, presso Unisalento) nasce come tesi di laurea e nel 2014 vince il Premio ricerca e Innovazione del comune di Monteroni di Lecce (che è tra i patrocinanti del volume insieme a Unisalento, comune di Gallipoli e curia di Nardò-Gallipoli).
Alla presentazione interverranno Don Piero De Santis (parroco della Basilica di S. Agata), Giovanni Giangreco, storico dell’arte, Claudio Martino, editore.
L’evento gode del patrocinio del comune di Gallipoli e della curia di Nardò-Gallipoli.

Il volume. La presenza francescana a Gallipoli è testimoniata dalle fonti storiche e dal patrimonio lasciato alla città; il convento dei Riformati è chiuso al pubblico da qualche anno, in molti ne conservano i ricordi, alcuni lo hanno vissuto da piccoli, altri in tempi recenti, ma una buona parte non lo conosce. L’idea di questo volume è di presentare un gioiello artistico nascosto nel centro storico della “città bella” nel tentativo di seguirne le vicende dalle origini e le evoluzioni nel corso dei secoli dell’organismo architettonico. “Il convento ed il chiostro di San Francesco d’Assisi a Gallipoli rappresentano un’importante testimonianza dell’architettura francescana in Salento [...]. La visione d’insieme così proposta viene ampliata ed approfondita nel più vasto contesto dell’architettura minorita, evidenziando le caratteristiche differenziate e polivalenti del complesso” (dalla prefazione di C. M. Amici).

L’autrice. Aurora Quarta, laureata in Archeologia, si occupa di Gallipoli e della sua storia. Specializzanda in Rilievo e Analisi tecnica dei Monumenti antichi presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “D. Adamesteanu” dell’Università del Salento, la sua tesi sul convento dei Francescani e Riformati di Gallipoli è stata vincitrice nel 2014 della IV edizione del Premio “Ricerca e Innovazione” del Comune di Monteroni di Lecce.

lunedì 6 luglio 2015

Pierfranco Bruni ad Istanbul con la sua Pietra d’Oriente e un conversare su San Paolo e il Mediterraneo


Picardo: “In Bruni la memoria è un abbraccio”.
Katiaka: “Bruni fa incontrare il Buddismo con il mondo cristiano e sufico”.

La pietra d’Oriente” (Pellegrini in Mondadoristore) di Pierfranco Bruni verrà presentato a Istanbul nella tarda serata di sabato 11 luglio mentre nella Notte della Cultura converserà su “San Paolo: nel suo Oriente il Mediterraneo”. Un tema che sostanzialmente sottolinea proprio il suo libro sul Tempo e il Viaggio in San Paolo


Pierfranco Bruni a Istanbul per raccontare gli Orienti del suo libro “La pietra d’Oriente”  e il suo racconto dedicato a San Paolo: “L’altare della speranza”. Nel romanzo di Bruni si racconta di un incontro tra Gesù e Giuda, tra Maria di Magdala e l’uomo di Nazaret, tra Paolo e Ponzio Pilato. Ma è l’Oriente con il suo fascino e i suoi sguardi che non hanno bisogno di specchi a fare da scenario, attraverso una figura femminile che resta fondamentale e si rivela nell’ultimo capitolo del libro. La donna del segreto è Nadine e collega la presenza degli amanti del Cantico di Asmà e Shadi al camminamento dello sciamano. 

Le minoranze storiche sono attraversamento di culture, di linguaggi e di realtà antropologiche

di Pierfranco Bruni*

Le minoranze linguistiche ed etniche storiche non si “spiegano” e non si comprendono soltanto “abitando” la lingua o le lingue - linguaggi. La lingua resta un nucleo culturale fondamentale, ma non si può prescindere da una dimensione in cui il senso degli archetipi costituisce la vera anima di una civiltà. La nostalgia senza l’orizzonte degli archetipi non avrebbe senso. Ci sono fattori pedagogici che intrecciano con quelli antropologici.
Tutta la scuola tradizionalista e spiritualista ci ha insegnato che il mito non può chiaramente spiegarsi con la realtà. Quella scuola che annovera studiosi come Mircea Eliade, Renè Guenon, Cesare Pavese, Ananda K. Coomaraswamy, Elemire Zolla, Alfredo Cattabiani trattano il mito nella nostalgia di quegli archetipi che formano non la struttura di una civiltà ma il sentire di un popolo. Il sentire di un popolo è la spiritualità di un popolo che si esprime grazie ad un tessuto di simboli che sono ben rappresentati in ciò che una comunità ha tramandato. Proprio per questo accanto alla lingua i popoli hanno sempre posto un altro concetto base che è la metafora dell’appartenenza. Ovvero trasferire nel quotidiano una memoria che ha superato gli urti stessi della storia.

domenica 5 luglio 2015

Giorgio Faletti ad un anno dalla morte nell’invisibile tra le parole e il volo di una piuma





di Pierfranco Bruni
Ad un anno dalla scomparsa di Giorgio Faletti. Un anno che mi ha impegnato a rileggere alcuni dei suoi libri. Romanzi e atmosfere in un gioco in cui il linguaggio ha la forza della sceneggiatura e della dimensione immaginaria. Una letteratura fatta di impressioni e di espressività, di magie e di simboli, oltre alla invenzione dei personaggi che incatenano le storie e le avventure. 
Proprio nelle settimane scorse è stato pubblicato il suo libro postumo “La piuma”. Un itinerario fabulisto – affabulatorio sul filo della poesia e, appunto, della fiaba. Si racconta l’avventura di una piuma. Ad incipit, come citazione, c’è un una finestrella che dice: “Anche il peso lieve di una piuma scende/se c’è un soffio d’aria che se la riprende/per follia di vento può salire su ma poi torna giù”. Ovvero “La regola del filo a piombo” di Giorgio Faletti e Angelo Branduardi.