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sul blog del Caffè Letterario La Luna e il Drago

giovedì 31 dicembre 2015

Ovidio: dal mondo latino a D’Annunzio e Ungaretti, verso le celebrazione del bi-millenario. Nella contemporaneità dei linguaggi

di Pierfranco Bruni


Se Giovanni Boccaccio cercava la sensualità nella bellezza d’amore, un segno decisivo in una letteratura che intrecciava l’estetica mai del vero, ma del bello con il linguaggio popolare e spontaneo Ovidio si prendeva cura dell’amore come arte.
L’arte d’amore non è soltanto l’amore. È l’arte di prendersi cura dell’amore. Prendersi cura è una concetto non astratto ma profondamente radicato nella pazienza. Per amare occorre pazienza e la pazienza è già di per sé il seguire l’ascolto della nobiltà di stare vicino con le dovute accortezze a chi si ama.
Si ama con arte. Ars Amandi.  È un principio fondamentale sul quale hanno lavorato molti poeti e molti scrittori e oggi Ovidio rappresenta un riferimento non solo per una letteratura dei sensi ma per una letteratura che è espressione della ricerca dell’estetica.
Credo che D’Annunzio si sia servito con molta accortezza della lezione di Ovidio. E ha fatto della sua lezione non solo uno stile ma una dimensione dell’essere scrittore e dell’essere poeta dipingendo frasi e versi su una estetica della bellezza. Una estetica che non è solo parola, linguaggio, scrittura, ma anche voce, segno, percezione. E anche Boccaccio quando definisce alcuni dettagli si ascolta il mestiere dello scrittore filtrando la lettura acuta di Ovidio.  

martedì 29 dicembre 2015

A 50 anni dalla morte del tenente poeta e colonnello letterato e bibliofilo Agostino Gaudinieri tra D’Annunzio e Ungaretti

di Pierfranco Bruni


Un anniversario importante per il 2016. Si ricorderà la morte del sottotenente (poi tenente e colonnello) Agostino Gaudinieri, che fu amico di Ungaretti e D’Annunzio, e scrisse dei versi che riportano allo stile ungarettiano e alla prosa del “Notturno” di D’annunzio.
Non c’è luce/Le trincee hanno seppellito/Il sole”.
La polvere ha coperto/La memoria/Per custodirla/D’immenso”.

Gabriele D'Annunzio arrivò in Puglia e attraversò Grottaglie grazie anche al suggerimento di Agostino Gaudinieri. Si era chiaramente nella fase post bellica (Grande Guerra). Il Vate aveva già scritto i suoi versi su Taranto e sui porti di Taranto. Il "Notturno" era nel contesto di quella temperie (scritto nel 1916 e pubblicato nel 1921)
Il suo incontro con il poeta Raffaele Carrieri avvenne sì a Fiume, ma il ragazzo, e futuro grande poeta dei mari divisi, ovvero Carrieri, aveva così mitizzato l'eroe di Buccari che non perse occasione per sfiorare, proprio a Grottaglie, la giacca militare del viaggiatore del mediterraneo mare e luogo attraversato con Scarfoglio e la Serao.
Il poeta che cantò Taranto e il suo Golfo si fermò a Grottaglie. Il suo amore religioso è stato sempre il francescanesimo e la figura di San Francesco di Paola lo condusse all'altro Francesco, a quello di Assisi.

Dante in mostra. Evento nazionale


Sarà inaugurata il 30 dicembre, sera, la Mostra dedicata a Dante a 750 anni dalla nascita sul tema: "Dante: il pensiero delle lingue le lingue del pensiero". 


Un lavoro realizzato e curato da PIERFRANCO BRUNI E ANNARITA MIGLIETTA. 

La mostra si realizzerà negli spazi del Terrazzo delle Culture di Cosenza. 

Si tratta una Mostra di Cartelle - Pannelli che ripercorrono il DANTE del "De vulgare eloquentia" in Un contesto di rilettura della lingua italiana e di discussioni sui valori del dialetto. 
Due studiosi che hanno scavato in quella parola che condurrà DANTE alla Commedia. 

giovedì 24 dicembre 2015

Questo Natale - di Pierfranco Bruni

C'è  una banderuola nel vento
nel canto di dicembre e il resto è ricordo.
Questo Natale ha una risaia di parole
e gli sguardi si muovono come impastate di sale.

Riappare il silenzio
che porta foglie di memorie.
Eppure ho tra le pieghe delle dita
il sapore del miele sulle labbra tue di sabbia.

Verrà sempre il nuovo giorno
a dipingere le assenze.
Solstizio d'inverno a raccogliere
i gesti delle terre che abitiamo. 

Riportami dove sono stato solo in sogno
per stringerti nella capanna dei miti.
Chi mai si sottrarrà all'esilio in distese di anni
ora che l'infanzia è un abisso o un risveglio.

Questo Natale ha memorie sepolte
o forse ha semplicemente ricordi dimenticati.
Ma nulla si sgretola nel giardino del cuore
che custodisce le rose dei nostri incontri.

Questo Natale ha tracce d’epoche.


La realtà oltre la storia. Una mostra documentaria su Virgilio Italo Bruni: La nobiltà Il Fascismo Il commercio.

Perchè parlo di mio padre

di Pierfranco Bruni

C’era una volta una storia che rimase cronaca e una cronaca che andò oltre il quotidiano. Ci sono sempre i documenti che dichiarano. Si fanno testimonianza e identità. Ho ascoltato echi giungere dalla strada. Il mercato. È martedì mattina. Rumori leggeri timori di infanzia.
Oggi so qual è il mio cammino qual è il mio inquieto scrivere. Scrivere ciò che sei. Scrivere senza reticenza ciò che il cuore ti chiede e ti detta.
Il resto sono gli altri. Gli altri non sono te. Noi siamo stati noi resteremo. Perché parlo di mio padre? La mostra lo sottolinea. Credo che ogni figlio debba testimoniarsi e testimoniare il vissuto. Soprattutto quando i padri sono stati  protagonisti di un viaggio storico e umano.
Non è la storia che si racconta. Noi raccontiamo la storia perché siamo stati la storia e fino a quando io ci sarò nessuno potrà negarla perché in questi anni le mie mani e i miei occhi hanno solcato gli archivi della vita togliendo la polvere ai cassetti nei quali i documenti restavano assopiti. Il resto è ideologia.
Ma so che le ideologie non si raccontano. La vita racconta. Siamo testimonianza.

lunedì 21 dicembre 2015

La coerenza e la nobiltà nella mostra documentaria dedicata a Virgilio Italo Bruni

"La testimonianza. La storia. La vita. Dal Fascismo agli anni Sessanta: Virgilio Italo Bruni". 

Virgilio Italo Bruni
È  questo il titolo di una Mostra documentaria di materiale completamente inedito riferito al contesto degli anni compresi tra la metà  degli anni Trenta e anni Settanta inerenti la vita economica, commerciale, politica e borghese che ha caratterizzato una personalità eclettica come quella di Virgilio Italo Bruni. 
Si possono osservare testimonianze della stagione fascista che ha contraddistinto la famiglia Bruni, ritagli delle attività economiche, dettagli di una borghesia in una comunità come San Lorenzo del Vallo, in provincia di Cosenza. 
Il tutto incastonato in una lettura sia di antico ceppo nobiliare sia economico - commerciale che si presta ad una interpretazione antropologica. Il materiale esposto è articolato e presenta un mosaico il cui obiettivo è quello di legare la storia di una famiglia alla storia di un territorio e il territorio alle diverse attività di una famiglia. 
La Calabria del cosentino si specchia anche nella borghesia dei Bruni sia durante il fascismo sia durante la fase della ricostruzione dopo il conflitto mondiale. Sono i documenti che restano un riferimento centrale. 
A tre anni dalla scomparsa di Virgilio Italo Bruni e a 95 dalla nascita questa passeggiata nell'archivio privato porta alla luce lettere, documenti riservati e molte immagini in Camicia nera. Proprio gli anni del fascismo restano fondamentali e dimostrano la coerenza del Bruni. Con la caduta del fascismo la sua attività resta quella commerciale oltre ad essere un possidente e proprietario terriero. Il materiale esposto è soltanto una parte dell'Archivio al quale sta lavorando il figlio Pierfranco.
La Mostra, un vero e proprio itinerario, si svolge a Cosenza nel Terrazzo delle Culture.

venerdì 18 dicembre 2015

Concorso Nazionale di Poesia “Giugno Locrese 2016” organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri (RC)

Concorso Nazionale di Poesia “Giugno Locrese 2016” LXVIII^ Edizione organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri (RC)

PARTECIPAZIONE GRATUITA
entro e non oltre il 1 Maggio 2016 
utilizzare la scheda di partecipazione in calce

REGOLAMENTO
GIUGNO LOCRESE 2016– XLVIII^ EDIZIONE
Art. 1
Sono ammesse al concorso poesie in lingua italiana a tema libero presentate da autori, cittadini italiani e stranieri purchè residenti e/o domiciliati in Italia, che abbiano compiuto il 18° anno, purchè mai pubblicate su siti on line o a mezzo internet, inedite fino al giorno della cerimonia di premiazione e non premiati in altri concorsi letterari, pena l'esclusione dal concorso . Pertanto, si considera inedita un testo che fino al giorno della cerimonia di premiazione indicata nel bando, non sia stato pubblicato, diffuso e messo in vendita al pubblico a cura di un autore, nonché le composizioni liriche che non siano state stampate in proprio e mai pubblicate su siti on line o a mezzo internet . Si concorre con un una poesia di lunghezza non superiore ai 30 versi. Le poesie non devono contenere disegni, grafici o illustrazioni di qualunque tipo;

Le nuove culture. Le etnie nel Novecento filtrate attraverso la scuola.

Convegno di Studi a Cosenza 21 dicembre con la Prolusione di Pierfranco Bruni Responsabile del Mibact del Progetto Etnie



Le minoranze storiche nella letteratura italiana del NovecentoLe nuove culture.

È il tema del Convegno di studi che si svolgerà lunedì 21 dicembre prossimo a Cosenza con la prolusione di Pierfranco Bruni, Responsabile del Progetto Etnie del Ministero beni e attività culturale e turismo e Vice presidente del SLSI. Una tematica che è al centro degli studi che Pierfranco Bruni conduce e coordina sul piano istituzionale attraverso raccordi sia storici letterari.
Il Novecento, proprio sul piano delle “incanalature” storiche, costituisce il secolo delle contaminazioni e Bruni, esperto di letterature del Mediterraneo, ha posto all’attenzione, nei suoi numerosi libri, la funzione di una letteratura che è scavo sia storiografico sia estetico.

mercoledì 16 dicembre 2015

Se vivessimo nulla dies sine linea nel viaggio insondabile tra la fine e l’inizio

di Pierfranco Bruni



D’Annunzio: “Incontrammo colui/che i Latini chiamano Ulisse” (dal Canto IV di “Maia”). 
Il codice del viaggio ha una sua identità non solo estetica, ma anche inesorabilmente metaforica in un D’Annunzio che ha fatto della sua vita l’instancabile paesaggio di un tempo vivo. Non ha mai volutamente decifrarlo.
Il tempo. Perché il piacere è un assoluto dell’innocenza che diventa fuoco dopo avere attraversato la morte in un trionfo non meta-storico e neppure tanto meta-fisico, quanto piuttosto ardentemente sublime. Ma è sublime il viaggio e lo è soprattutto se lo si identifica nella geo-esistenza del labirinto. Come fa Omero con Ulisse.
D’Annunzio è Ulisse. Non nella maniera sabiana o kavafisiana. Piuttosto si pone in quel limite lungo il quale si sono posti Ungaretti, Cardarelli e Pavese. Non si tratta di una finzione letteraria.
L’ulissismo in Pavese è magnificenza degli dei e dei messaggeri che giungono da terre lontane.
In Cardarelli si vivono i ricordi come strazio delle malinconie.
In Ungaretti l’abisso è un naufragare estetico e fisico sulle note di una nostalgia leopardiana.

INEDITI. Il 1916 l’anno che Ungaretti incontrò a Bosco Cappuccio Agostino Gaudinieri e fu il porto sepolto.

Il racconto nel libro “I cinque fratelli”
                                                                                   
                                                                                                                   di Micol Bruni
1916. Agostino Gaudinieri e Giuseppe Ungaretti. L’anno di Locvizza. L’anno di Mariano. L’anno del Carso. L’anno di Bosco Cappuccio dove Ungaretti conobbe Agostino Gaudinieri. Ungaretti il poeta “forte” del canto dolorante della guerra e Gaudinieri il decorato proprio a Bosco Cappuccio. Gaudinieri addirittura dedica dei versi a Ungaretti e Ungaretti (Quota Centoquarantuno) in data 1 agosto 1916 scrive la famosa poesia “C’era una volta”: “Bosco Cappuccio/ha un declivio/di velluto verde/come una dolce/poltrona”.
Agostino Gaudinieri in qualità di Sottotenente di complemento del suo Reggimento di fanteria venne decorato perché “ferito più volte mentre conduceva energicamente il suo plotone in soccorso di altri reparti, non si allontanava dal combattimento. Bosco Cappuccio, 20 luglio 1916”, così si legge negli Atti ufficiali(http://www.istitutonastroazzurro.org/). Precedente, dunque, alla nomina di Tenente. Indicazioni menzionate nel mio libro di prossima uscita “Cinque fratelli. Bruni – Gaudinieri” (Pellegrini).

martedì 15 dicembre 2015

L’ulissismo nel viaggio di Ungaretti è la ricerca di una Patria nel Porto della memoria

di Pierfranco Bruni

L’ulissismo panico tra Omero e Ungaretti è dato dall’espressione metafisica delle contrapposizioni. Il viaggio e il porto. Il viaggio verso la terra promessa nell’attraversamento del deserto o del navigare il naufragare tra i mari del desiderabile possibile. Cosa è in Ungaretti?  Il quale vive l’ulissismo come mediterranea attesa, ma anche come annuncio metaforico di un Enea che presto dimenticherà Troia per sostituirsi ad un Ulisse, che strappa le vele al destino per ricucirle nella profezia…
 
Il desiderabile possibile è il porto che non si accontenta di un semplice ancoraggio di navi o zattere che dalla deriva si legano agli anelli del porto. Ha bisogno della memoria. La memoria è il sepolto che è diventato/a segreto o mistero nell’immaginario della memoria.
Il porto è il reale geografico – metafisico, e il sepolto è il tempo slegato dalla metafisica. Le sue radici non hanno il culto o i culti dell’Occidente. Ungaretti è l’amico di Moammed Sceab, l’arabo che nella tenda lascia filtrare gli ascolti del Corano come se fossero una “cantilena”.
Mediterraneo francese che ha tutto del nomade con discendenze di emiri e nulla di francese pur amando quella terra e quelle parole, intorno alle quali lo stesso Ungaretti ha costruito il suo linguaggio.
Ungaretti – Ulisse e Ungaretti – Omero che fa degli archetipi il senso centrale della sua allegoria che non ha naufragi simbolici, ma i simboli usano la visione del naufragio per creare l’incontro tra vita e morte.
Ma la sua è una vita di morte nel vivere, ovvero la morte si sconta sempre vivendo, e si può morire anche senza aver scontato la vita. Ulisse omerico, in fondo, è la resa al viaggio. È  di questo che bisogna tener intenzione e mettere a tenzone il verso con la giostra della vita.

sabato 12 dicembre 2015

Il “Notturno” di D’Annunzio in una Cartella – Studio di Pierfranco Bruni e Annarita Miglietta per il Centenario del componimento







Gabriele D’Annunzio e il “Notturno” è il prossimo lavoro che vede insieme due studiosi che lavorano sui linguaggi e sull’estetica della letteratura. Lo scrittorePierfranco Bruni (che si occupa per il Mibact di culture delle etnie e letterature del Mediterraneo) e Annarita Miglietta, linguista (docente all’Università del Salento).
È un lavoro che pone all’attenzione il “romanzo” che Gabriele D’Annunzio scrisse dopo l’incidente agli occhi e che portò il Vate a restare per un lungo periodo con gli occhi bendati.
Il “Notturno” risale al 1916. Venne pubblicato nel 1921. Scritto su cartigli. D’Annunzio, in una azione di guerra, il 16 gennaio perde l’uso dell’occhio destro. È costretto a restare completamente al buio ed  entrambi gli occhi vengono bendati. Nei mesi in cui resta convalescente, vivendo il buio, viene assistito dalla figlia Renata, la famosa “Sirenetta”. Il testo viene definito dallo stesso D’Annunzio “Commentario delle tenebre”.

venerdì 11 dicembre 2015

Importante serata dedicata alla Grande Guerra e al poeta tenente Francesco Occhinegro

Importante serata dedicata alla Grande Guerra e al poeta tenente Francesco Occhinegro nel prestigioso Castello feudale di Carosino – Taranto
Con l’Introduzione dei lavori di Pierfranco Bruni del Mibact

Ottima serata per ricordare il tenente poeta Medaglia d’Argento al Valore Francesco Occhinegro morto in battaglia il 1917 a Luico nei pressi di Caporetto.  Evento istituzionale nella prestigiosa sala del Castello Feudale di Carosino dedicato alla Grande Guerra e al tenente poeta Occinegro nato proprio a Carosino nel 1896.  La manifestazione si è svolta davanti a un folto pubblico all’interno della Mostra sui Cimeli della Grande Guerra, curata da Donatella Stasi.
Una manifestazione voluta dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Carosino guidata da Donatella Stasi e dall’Associazione Regionale presieduta da Giacinto De Febo.
L’evento ha visto la collaborazione del Comune, del Liceo Moscati di Grottaglie, del Progetto Etnie del Mibact e del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Associazionismo e figure istituzionali hanno posto all’attenzione l’identità nazionale e il valore patriottico di cui oggi si ha tanto bisogno. Patriottismo che ha legato la serata con le poesie di Francesco Occhinegro.

martedì 8 dicembre 2015

CAROSINO – TARANTO. 10 Dicembre Evento nazionale sulla Grande Guerra e il tenente poeta Francesco Occhinegro.

CAROSINO – TARANTO. 10 Dicembre Evento nazionale sulla Grande Guerra e il tenente poeta Francesco Occhinegro.  Castello Feudale

Il 10 dicembre prossimo nelle Sale del Castello Feudale di Carosino (Taranto), all’interno della Mostra sui Cimeli della Grande Guerra, curata da Donatella Stasi, si svolgerà un Convegno nazionale dedicato al Tenente e poeta Francesco Occhinegro morto a 21 anni nei pressi dell’Isonzo in combattimento  a Luico, zona ora nella geopolitica slovacca. Era nato a Carosino nel 1896. 
Una manifestazione voluta dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Carosino guidata da Donatella Stasi e dall’Associazione Regionale presieduta da Giacinto De Febo. Ha visto la collaborazione del Comune, del Liceo Moscati di Grottaglie, del Progetto Etnie del Mibact e del Sindacato Libero Scrittori Italiani.

Alla Mostra del Presepe di Grottaglie anche “un po’ di Caffè Letterario La Luna e il Drago”

Un momento della premiazione
da sx: Ciro Alabrese sindaco di Grottaglie, Angelo Pio De Siati,
Mimmo Vestita (Bottega Vestita), Maria Pia Ettorre,
assessore alla Cultura
Inaugurata  il 6 dicembre a Grottaglie in Provincia di Taranto La XXXVI edizione della Mostra del Presepe organizzata dal comune di Grottaglie che, ormai da diversi anni, si svolge nelle sale nobili del trecentesco Castello Episcopio.  
La mostra resterà aperta al pubblico dal 6 dicembre al 6 gennaio, con ingresso libero.

Un appuntamento atteso dalla città e un momento di confronto per i tanti artisti che si avvicendano negli anni e provengono da tutta Italia. 



Durante l’inaugurazione, allietata dalle musiche dell'Associazione Musicale Elohim Gospel Choir,  sono stati  resi noti i nomi dei premiati.
Il premio unico di duemila euro è stato assegnato all’opera  “Le fiasche del pellegrino” realizzata da Angelo Pio De Siati e Bottega Vestita, entrambi di Grottaglie e molto noti negli ambienti artistici.  

Cinque, invece, le opere segnalate: Ninna Nanna di  Èlia  Tamigi (Cava dei Tirreni – Sa); Natività di Gianfranco Morini (Faenza); Tre taciti manti di Vincenzo Del Monaco (Grottaglie – Ta); Protezione di Alessia Allkoci (Liceo Artistico Statale “V.Calò” – Grottaglie – Ta); Presepe nel vaso di Rossella Giannone (IISS “Federico II Stupor Mundi” – Corato – Ba).

lunedì 7 dicembre 2015

Nella Grande Guerra il Tenente poeta Francesco Occhinegro muore da eroe in battaglia nel 1917.

 Convegno a Carosino (Ta) il 10 dicembre

di Pierfranco Bruni

Si celebrano nella Grande Guerra i testimoni, gli eroi, i martiri, i combattenti che hanno difeso l’identità e la civiltà di una Nazione. A Francesco Occhinegro nato a Carosino (Ta) e morto a 21 anni  è dedicato il  Convegno “In ricordo del Tenente poeta Francesco Occhinegro” organizzato dall’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Carosino con la collaborazione  della Presidenza Regionale dell’Associazione della Regione Puglia, del Ministero beni e attività culturali e turismo – Progetto Etnie, del Liceo “Giuseppe Moscati” di Grottaglie, del Comune di Carosino, del Sindacato Libero Scrittori Italiani. L’evento si svolgerà il 10 dicembre alle ore 18.30, nella Sala del Palazzo Feudale di Carosino. I lavori saranno introdotti e coordinati da Pierfranco Bruni, Responsabile Progetto Etnie del Mibact. Saluti del Presidente Regionale dell’Associazione Nazionale Reduci e Combattenti Giaginto De Febo, della Presidente dell’Associazione di Carosino Donatella Stasi, del sindaco di Carosino Arcangelo Sapio, della Dirigente scolastica del Liceo Moscati Anna Sturino. La relazione dal titolo: “Viaggio nell’anima poetica del Tenente Occhinegro” sarà svolta da Marilena Cavallo, Coordinatrice del Dipartimento Lettere del Liceo Moscati.

venerdì 4 dicembre 2015

GIORNATA DELLA SOLIDARIETA' PER GLI AMICI ANIMALI

Il 20 dicembre 2015 a Grottaglie (Ta) 
in Piazza Principe di Piemonte dalle 15.00 alle 22.00 

L'ANPA, Associazione Nazionale Protezione Animali e dell'Ambiente, sezione di Grottaglie, insieme con tanti altri partners sociali riuniti per sancire l'amicizia tra uomo e animale. 

Una gara di solidarietà per raccogliere fondi, cibo e generi di prima necessità per i nostri amici animali che vivono in una società urbanizzata e non hanno possibilità di procurarsi da soli ciò che è necessario alla loro sopravvivenza. 


mercoledì 2 dicembre 2015

Parte la sesta edizione del festival che scruta il mondo attraverso lo sguardo delle donne

Parte la sesta edizione del festival che scruta il mondo attraverso lo sguardo delle donne

Nell’ambito delle attività del Centro di Ascolto LGBTQI di Taranto e provincia, patrocinato da Comune di Taranto e dall’Ufficio Provinciale della Consigliera di Parità ed ospitato dal 28 giugno 2014 al 29 settembre 2015 dalla Biblioteca Comunale “Pietro Acclavio” (ed ora in cerca di sede operativa), giovedì 3 dicembre parte la sesta edizione della kermesse di Arti Sceniche, Visive e Letterarie “L’Arco di Diana”, promossa, dal 3 al 7 dicembre, dall’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus – Arcigay Taranto, in collaborazione con la Compagnia di Danza Tarantanz ed il supporto della Rete IsolArcobaleno. 

ESPLORAZIONE PORTOGHESE E SPAGNOLA: da prima di Colombo alla globalizzazione

di Michele Santoro

PRESENZA LUCANA – 25° Anno 
Venerdì 4 Dicembre 2015,  presso la sede di Presenza Lucana, in Via Veneto 106/A con libero ingresso, alle ore 18.00 

L'Associazione propone un nuovo studio di Diego Guarniera (già medico analista presso l’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto), legato ai grandi navigatori, portoghesi e spagnoli che, prima e dopo Cristoforo Colombo, studiarono i percorsi e diedero origine a una nuova mappa terrestre. Le esplorazioni dei portoghesi iniziarono ottant’anni prima del viaggio di Colombo, da ricordare Il Principe Enrico il Navigatore figlio del re del Portogallo Giovanni I e lo spagnolo Vasco De Gama. A loro si deve l’inizio dell’esplorazione su basi scientifiche.
Quali furono le motivazioni che giustificarono i navigatori a spingersi verso l’ignoto per le loro scoperte geografiche?  
·Alla base di tutto, si poteva affermare che sia i sovrani, sia i navigatori si sentissero Crociati al servizio di Dio.

Venit lux vera. Espone a Taranto il noto artista tarantino Giulio De Mitri, con una selezione di opere luminose a tema sacro

Domenica 13 dicembre p.v. alle ore 19,30  nella Cripta della Cattedrale di Taranto (centro storico) sarà presentata  una selezione di opere luminose a tema sacro, intitolate “Venit lux vera” del noto artista pugliese Giulio De Mitri.
La mostra resterà aperta sino al 24 gennaio 2016.

La mostra  promossa e organizzata dall'Arcidiocesi di Taranto e patrocinata dal Comune di Taranto e dall'Università degli Studi di Bari è parte integrante della prima edizione del Progetto culturale: “Natale in Cattedrale, tra  Fede,  Arte,  Storia  e  Tradizioni”.
La mostra progettata da don Emanuele Ferro è curata da Silvano Trevisani e Elena Modio, redattori del settimanale diocesano “Nuovo Dialogo”.
Le opere di De Mitri auspicano un percorso di speranza per la realizzazione di un mondo migliore.