(SCANNO. AG. SLSI)
DALLA RELAZIONE DI PIERFRANCO BRUNI.
CELEBRIAMO PIRANDELLO A 80 ANNI DALLA MORTE.
Ma Pirandello ha lasciato una eredità indelebile. Bisogna però leggerlo con la capacità e il coraggio di trovarsi in una pagina che supera tutti gli ISMI. È il Novecento serio e continua a vivere negli scrittori seri ironici e pesanti. Pirandello è lo scrittore che usa la parola come archeologo con le mani in uno scavo. Scruta l'anima. L'archeologo analizza gli strati del terreno. Pirandello pone la coscienza davanti ad uno specchio. Il suo esistenzialismo è decadenza ontologica. Come pescatore di un mediterraneo diffuso cerca di fare entrare nella rete il mito e il rito, l'ironia e il sorriso, il tempo e la morte. La sua rete si distacca da Capuana recuperando comunque le sue favole e da Verga. Pirandello rompe il naturalismo e tutto si intreccia tra il tragico e la solitudine. Pirandello non è I vecchi e i giovani. È nel Pavese di Verrà la morte, in Camus, in Pessoa della inquietudine. Verga non esiste più. (Ag. SLSI. Dalla Relazione di Pierfranco Bruni a Scanno convegno su Pirandello).
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