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mercoledì 23 novembre 2016

IL NERO DI TROIA: dal mito alla scienza fra storie e racconti

PRESENZA LUCANA             Presidente: Michele Santoro
Associazione Culturale e Sociale
Via Veneto 106/a                        
Tel. 099/7384301  Cell 338.4945141
E-mail: presenzalucana@libero.it

Mercoledì  23  novembre  2016

PRESENZA LUCANA – ENOGASTRONOMIA
IL NERO DI TROIA: dal mito alla scienza fra storia e racconti.

Riprende, Venerdì 25 Novembre in Via Veneto 106/A, alle ore 18.00 con ingresso libero, la cartella di Enogastronomia con Giuseppe Baldassarre, medico geriatra, scrittore, sommelier e membro della Commissione Nazionale dell’AIS. L’autore dello studio, su “Il Nero di Troia”, torna, a distanza di un anno, nella programmazione dei Venerdì Culturali per chiudere il ciclo dei vini pugliesi iniziato con “Il Primitivo” e proseguito con “I Rosati” e il “Negroamaro”.
La storia di questo vino è racchiusa in un nuovo testo, di sicuro interesse, pubblicato da Giuseppe Baldassarre, nel 2016.
L’uva di Troia o nero di Troia compare nel 1875; prima di allora questa varietà si chiamava Uva di Canosa o vitigno di Canosa. Anche se quest'ultimo nome sembrerebbe voler legare l'origine di quest'uva all'Asia Minore e alle vicende dell'eroe greco Diomede, è più probabile che essa sia nata o si sia diffusa nell'agro canosino.
Fra fine Ottocento e inizio Novecento l’uva era utilizzata per la produzione di robusti e apprezzatissimi vini da taglio, specie a Barletta e nell'agro di Cerignola; è una varietà oggi diffusa nel centro-nord della Puglia, e coltivata su una superficie di circa 2.500 ettari.
L’uva è' dotata di enormi potenzialità sul piano enologico per l'ottima versatilità e per il grandissimo carattere che esprime specialmente nei vini rossi.
“Conquistano, del Nero di Troia, il colore intenso, l’elegante e inconfondibile corredo olfattivo e il gusto asciutto e corposo, sostenuto da una trama tannica d’incredibile personalità. Un altro aspetto di sicuro fascino è che le etichette migliori nelle annate più favorevoli manifestano una longevità davvero sorprendente”.(Baldassarre)
Rappresenta l'uva principale dei vini rossi e rosati di Castel del Monte e di Capitanata, ma può anche essere vinificata in bianco.
Le superfici dedicate a quest’uva sono destinate a crescere, in modo sensibile, nei prossimi anni, assicurando una massa critica di prodotto adeguata alle potenziali richieste di mercati non solo nazionali ma anche e soprattutto stranieri.
Di grande interesse sono stati i testi legati allo studio dei vitigni e vini pugliesi che il sommelier Baldassarre ha presentato a Presenza Lucana.
·        La riscoperta del Primitivo.
·        Il ritorno al Primitivo
·        Una terra vestita di rosa, un viaggio alla scoperta dei vini rosati pugliesi.
·        Negroamaro di Puglia: il gusto nascosto.
 Nel 2011, in occasione dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia fu presentato dallo studioso Baldassarre, a Presenza Lucana, un saggio di grande interesse, dal titolo: “Il Risorgimento del Vino italiano: dal Barolo… al Primitivo”.

In apertura della serata di Venerdì, come programmato, Antonio Fornaro (Studioso e attento conoscitore di tradizioni popolari e storia di Taranto) presenterà “Pillole di Tarantinità” che, dalla scorsa settimana, sono legate alle festività natalizie.

Michele Santoro 

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