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sul blog del Caffè Letterario La Luna e il Drago

giovedì 16 marzo 2017

“Fratelli della costa” di Marco Tarantino

PRESENZA LUCANA             Presidente: Michele Santoro
Associazione Culturale e Sociale
Via Veneto 106/a
Tel. 099/7384301  Cell 338.4945141
E-mail: presenzalucana@libero.it

Giovedì 16 marzo 2017

PRESENZA LUCANA – 27° Anno   
Presentazione Romanzo “Fratelli della costa” di Marco Tarantino.

VENERDI'17 MARZO 2017, in Via Veneto 106/A, Taranto, alle ore 18.00, sede di Presenza Lucana. L'appuntamento fa parte della cartella "STORIA DELTERRITORIO" ed ha per titolo  "FRATELLI DELLA COSTA: Figuri, figure e figurine del Mare Nostrum" testo di Marco Tarantino. Introduzione Michele Santoro, Relazione Vincenzo Carriero, Intervento dell'Autore.  Lo studioso Antonio Fornaro  illustrerà nei suoi cinque minuti di Pillole di Tarantinità la tradizione ed il culto di San Giuseppe.  
INGRESSO LIBERO

Dopo l’incontro dedicato alla “Festa Internazionale della donna”, nell’ambito dei Venerdì Culturali di Presenza Lucana, torna la cartella “Storia del territorio” con la presentazione di un romanzo dell’autore stattese Marco Tarantino, dal titolo: “Fratelli della costa: figuri, figure e figurine del Mare Nostrum”.
Questo dell’autore, dedicato al padre sua figura di riferimento, è il suo quinto testo presentato. I precedenti sono stati:
·        La prima sorsata di sfiga (2005);
·        La resa dei vanti (2007);
·        Vaghe novelle d’altri Maestri (2011);
·        Prof & Zie (2014).

Il territorio, descritto nel libro, è formato da una scenografia in cui si muovono vecchi e pazienti pescatori che tra il lancio di una lenza e un ritiro della stessa con la preda raccontano storie attinte da un’antica biografia familiare.
Altri elementi essenziali al completamento della scenografia territoriale sono i piccoli pesci della costa tarantina che, quanne ‘u mare ‘nò ère amare, la popolavano in abbondanza: ‘U Spare, ‘U Cuggione, ‘U Naccaridde, ‘A Trace, ‘U Musidde, ‘U Vurpe, ‘U Vòscele, ‘U Pesce Friscke, ‘U Caure, ‘A Gaggiàne, ‘A Spine, ‘A Vope e per finire ‘U pesce Sciorge.
Alla base del romanzo c’è il dialetto.
Il dialetto, usato da Marco Tarantino, rappresenta la base essenziale della sua narrazione, quasi una poesia, che “congiunge parole, figure e suoni che fanno emergere, arricchendoli, i profili dei suoi protagonisti.”
I pesci descritti, del nostro mare, sono disegnati, in china da Gabriele Benefico che ne arricchisce il valore in assoluto.
La relazione sarà tenuta da Vincenzo Carriero, direttore di CosmoPolis Media, che ha curato anche la presentazione del testo. Intervento dell’autore.  


Articolo di Michele Santoro




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