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sul blog del Caffè Letterario La Luna e il Drago

mercoledì 30 luglio 2014

Ricerca e eresia della parola in 'Giuseppe Berto, la necessità di raccontare'

Roma, 29 lug. (Adnkronos)
 
Ricerca e eresia della parola in 'Giuseppe Berto, la necessità di raccontare'
Un saggio di Pierfranco Bruni
con contributi di Mazza, M. Bruni, Cavallo e Picardo
 Lancio 1
Roma, 29 lug. (Adnkronos) - Pubblicato il saggio di Pierfranco Bruni dedicato a Giuseppe Berto, in occasione del centenario della nascita, dal titolo 'Giuseppe Berto. La necessità di raccontare'. Il testo, che gode del coordinamento scientifico del Centro Studi e Ricerche Francesco Grisi, del patrocinio del Sindacato Libero Scrittori Italiani ed è parte integrante della ricerca su 'Etnie e letteratura', curata da Bruni per conto del Mibact, esce per i tipi di ProspettiveMeridionali.
In Giuseppe Berto (Mogliano Veneto, 1914 - Roma, 1978), spiegano queste pagine, si vive un intreccio non solo letterario, ma anche esistenziale e psicologico tutto giocato tra amore e morte, come nei romanzi 'Il cielo è rosso', 'Il male oscuro', 'La cosa buffa', 'Anonimo veneziano', 'La Gloria'. Il saggio propone una lettera inedita di Berto a Francesco Grisi con il quale aveva un particolare rapporto di amicizia e si arricchisce di importanti contributi di studiosi e giornalisti come Micol Bruni, che tratta il rapporto antropologico con la lingua e le danze mediterranee della Calabria, di Marilena Cavallo che si sofferma sul romanzo meridionale per eccellenza come 'Il brigante', di Claudia Rende che sottolinea il rapporto nevralgico tra Berto e il cinema.
E ancora un contributo di Mauro Mazza, che traccia una straordinaria testimonianza personale in riferimento alla rappresentazione teatrale di 'Anonimo veneziano', e di Gerardo Picardo, che cura un significativo studio sul 'Giuda' di Berto e l'eresia della ricerca di verità. (segue) –
 
Lancio 2
(Adnkronos) - ''Riproporre Giuseppe Berto a cento anni dalla nascita -sottolinea Pierfranco Bruni- significa anche contestualizzare un profilo del Novecento letterario e culturale attraverso libri che hanno segnato generazioni. È necessario rileggere romanzi che hanno fatto discutere in anni di transizione come Anonimo veneziano e La Gloria''.
''Due libri -rimarca lo scrittore- che ancora oggi propongono una chiave di lettura anticonformista. Bisogna rileggere Berto in un quadro di letture in cui l’uomo e lo scrittore non creano mai una frattura ma un ponte tra culture e generazioni, in nome della parola che costruisce''.
(Sin//Adnkronos)

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