Il mondo sciamanico è in Pierfranco Bruni. Da Ovidio a Pavese. La luna e la letteratura. Un incontro riuscitissimo svolto di ad Assisi il cui relatore è stato Pierfranco Bruni responsabile demoetnoantropologo del Mibact.
Bruni ha insistito sul rapporto tra letteratura e antropologia offrendo una chiave di lettura non romantica ma magica alchemica e sciamanica. Ha detto che: "Noi siamo stati educati a considerare la luna come modello espressamente romantico. In letteratura bisogna considerevolmente prendere come testimonianza gli aspetti alchemici. Da Ovidio a Dante e da Ariosto a Pirandello D'Annunzio a Pavese le chiavi di lettura presentano aspetti prettamente antropologici come nello stesso Leopardi. Contesti fiverdi per un argomentare comune". Pierfranco Bruni ha sviluppato per ogni autore una lezione completamente innovativa e anche rivoluzionare. La luna vive di vita e di morte come caso di Cesare Pavese. Su Pavese ha affermato: "Vivono in Pavese sua la luna che il fuoco. Ovvero sua la luce che le fiamme della luna e di in falò. Una lettura completamente sciamanica e quindi antrologica". Pubblico numeroso e diverse domande e riflessioni sono state poste a Pierfranco Bruni, il quale ha continuato la sua relazione soffermandosi a lungo sul legame tra le ombre sciamaniche e quelle occidentali. Dove ci sei tu non c'è l'ombra.
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