E’ stato presentato dal dott. Vincenzo
Morrone (Dirigente cardiologo Ospedale SS. Annunziata di Taranto), presso
la sede dell’Associazione Culturale Presenza Lucana, un interessante argomento,
inserito nella cartella “Quaderno Medico”, dal titolo “Sherlock Holmes al letto
del malato: Analogia tra metodo investigativo poliziesco e metodo clinico”.
Il dott. Nicola Baldi (Già
Primario cardiologo presso l’Ospedale SS. Annunziata di Taranto) ha introdotto
l’argomento, analizzando il titolo che l’autore ha dato al suo studio.
Come si realizza il procedimento diagnostico e quali analogie esso ha con
un’attività d’indagine che è formulata per giungere a un’ipotesi per l’accertamento
di un delitto.
Per questo i due metodi proposti dal relatore, nel titolo, hanno delle affinità
interessanti.
Più volte capita di raccogliere una serie di esami, di metterli sul tavolo,
e vedere, poi, quali attinenze ci sono per effettuare una diagnosi. E’ questo
un’inversione del processo diagnostico cui si va incontro con maggiore
frequenza. E’, certamente, un problema molto grave cui occorre porre un
rimedio, nel breve tempo.
In tutte gli ambiti lavorativi c’è una tendenza a
sostituire l’uomo con la macchina.
Dato l’enorme costo del lavoro, si mira a una migliore
razionalizzazione delle risorse umane.
Questo sta avvenendo anche nelle discipline
scientifiche e in particolare nel campo clinico con la presunzione che anche il
medico possa essere sostituito dalla macchina.
Nell’era moderna, infatti, c’è una corsa verso la
tecnologia diagnostica che, certamente, è un valido aiuto alla professione
medica, ma il cervello umano è un computer inimitabile e insostituibile.
Nell’era della tecnologia, infatti, non sono pochi gli
errori diagnostici se si sottopone il paziente a una serie d’indagini a tappeto
senza favorire quelle fasi di ricerche conoscitive che si chiamano anamnesi: una
vera raccolta particolareggiata delle notizie che riguardano il paziente.
La diagnosi è, infatti, il risultato di un processo
logico deduttivo mutuato dalle scienze investigative usate nelle conoscenze
criminologiche.
Sono comparabili le tecniche investigative del
detective con quelle diagnostiche del clinico? Si
L’investigazione, di qualsiasi tipo, è un processo
cognitivo atto a scegliere in base ad indizi, prove ed evidenziare la migliore
strategia per ottenere la soluzione del caso.
La classe medica e, in particolare, i giovani medici,
in questo modo, possono riappropriarsi del piacere dell’indagine diagnostica
per svolgere il lavoro con passione e migliorare la prestazione sanitaria.
Il ragionamento logico della deduzione, induzione e
abduzione non sono una scoperta recente ma è noto fin dai tempi di Aristotele (384/322) e Seneca (470 a.C. / 399
a.C.)
Il detective e il medico hanno la stessa finalità: identificazione
di un colpevole che può essere l’assassino per il detective e la malattia per
il medico.
Per fare questo, ambedue hanno bisogno di recuperare, archiviare
e gestire una massa di dati e informazioni.
Diventa allora importante
1) saper interrogare e raccogliere dati passati e
recenti,
2) saper cogliere i segni derivanti dall’osservazione
di una persona (semeiotica medica) o della scena del crimine,
3) utilizzare nella giusta maniera esami strumentali e
linee guida
A conferma di quest’analogia si trovano testimonianze
nella letteratura, nel cinema e nella televisione. IL bello dello studio
presentato dal dott. Morrone è nel campo della letteratura. E’ da ricordare il
romanzo poliziesco nato con Edgar Allan Poe e poi sviluppato da Arthur Conan
Doyle (1859-1930), un medico che imparò da un altro clinico, Joseph Bell, la
tecnica dell’investigazione in medicina. Quest’abilità fu trasformata, poi, in arte
dell’investigazione poliziesca con l’invenzione del detective Sherlock Holmes,
protagonista costante del suo filone letterario del giallo classico.
Si tratta di un abile detective, investigatore
raffinato e benestante, capace di dare una svolta ai casi criminali per la sua
capacità di attenzione ai dettagli sulla scena del crimine. Nel giallo classico
lo scrittore lancia una sfida al lettore per l’individuazione del colpevole di
un reato.
Nello stesso tempo, la costante scoperta del colpevole,
con il trionfo della giustizia, rappresenta il messaggio morale.
Sherlock Holmes diventa poi l’ispiratore per Nero
Wolfe (1934) di Rex Stout (1886-1975) e per Hercule Poirot di Agatha Christie (1890-1976)
scrittrice britannica autrice del famoso giallo “ Assassinio sull’Orient
Express “.
Negli anni trenta poi si assiste al superamento del
giallo classico sia in USA e sia in Europa.
In America lo scrittore Raymond Chandler inventa
Philip Marlow, un detective non più aristocratico ma duro bevitore che opera in
uno sfondo ambientale degradato e non più in un ambiente aristocratico come nel
giallo classico.
In Europa Georges Simenon (1903-1989) porta alla
ribalta il Commissario Maigret che lavora sullo sfondo dei quartieri popolari
di Parigi.
L’elenco può continuare nel campo della letteratura con
il Commissario Montalbano di Andrea Camilleri (1994) interpretato nella serie
televisiva da Luca Zingaretti la cui caratteristica è intuito e razionalità
alla base della sua abilità investigativa.
Sempre nel campo televisivo ricordiamo il tenente
Colombo (di Levinson e Link), tenente di polizia italo-americano, interpretato
da Peter Falk. (sugli schermi televisivi dagli anni ’70 al 2004).
In questo caso è ribaltata l’impostazione classica del
giallo inglese; infatti, lo spettatore conosce l’assassino fin dalle prime
battute mentre il meccanismo sta nel capire come il detective riuscirà a
smascherarlo.
La serie televisiva che più esprime l’analogia tra
investigazione medica e poliziesca è quella che ha occupato gli schermi
televisivi negli anni 2004-2012: Dr. House interpretato dall’attore Hugh
Laurie.
Tratta di un medico dotato di capacità deduttive
notevoli; ogni episodio è un giallo medico scientifico ispirato ai gialli di
Sherlock Holmes.
Le qualità insite in un detective o un medico sono, capacità
di:
·
osservazione,
·
ricostruzione ambientale e
psicologica,
·
ragionamento logico,
·
cogliere le incongruenze,
·
cultura, ostinazione, tenacia.
La medicina è anche arte che significa illuminazione
razionale conseguenza di una competenza tecnica, attenzione, precisione.
I giovani medici di oggi devono quindi riappropriarsi
del ragionamento diagnostico proprio nell’era in cui questo è in crisi per via
della notevole azione tecnologica.
Sarà salutare
per il paziente, per il professionista e per l’economia.
Senza contare l’influenza positiva sul rapporto umano medico
paziente.
Al dibattito finale hanno preso parte dieci dottori,
Alla fine in un breve dibattito sono intervenuti i dott. Angelo Albano e
Michele Lonoce.
Come ogni settimana, all’inizio della conferenza, nell’ambito
del rapporto Scuola Liceo Musicale Archita e Associazione Presenza Lucana il
Maestro Paolo Battista ha accompagnato due allievi, al primo anno di violino,
nella presentazione di due brani Duetto per violino N°3 e 4 di Charles Dancla.
E’ stata ricordata nella presentazione: la Giornata della memoria”. La consegna
delle pergamene al dott. Vincenzo Morrone, per il suo approfondito studio, e al
dott. Nicola Baldi, per l’introduzione, ha chiuso una serata dagli spunti
interessanti e pieni di riflessione.
Michele Santoro
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