Una originale interpretazione di un Ulisse tra
metafisica e mito
Pierfranco
Bruni Sabato 20 Gennaio a Milano racconta con “Il Canto di Nessuno” (Edizioni
Saletta dell’Uva) il suo Canto di Ulisse. Un importante Evento molto atteso in
una città come Milano che con Pierfranco Bruni ha stabilito un forte legame
umano e culturale.
L’incontro letterario, a cura di Stefania Romito (Rappresentante letteraria del CENTRO LEONARDO DA VINCI fondato dall’artista Davide Foschi) si svolgerà a Milano il 20 Gennaio alle ore 17.45 presso lo Spazio Eventi Area Ufficio Network del NUOVO RINASCIMENTO, in viale Gian Galeazzo, 31.
L’incontro letterario, a cura di Stefania Romito (Rappresentante letteraria del CENTRO LEONARDO DA VINCI fondato dall’artista Davide Foschi) si svolgerà a Milano il 20 Gennaio alle ore 17.45 presso lo Spazio Eventi Area Ufficio Network del NUOVO RINASCIMENTO, in viale Gian Galeazzo, 31.
Tutto ciò viene condiviso da Pascoli che ha “personalizzato” il mito di Ulisse
attribuendo all’amore per Calipso il senso dell’esistenza del navigante
Odisseo. Ma Ulisse può essere davvero un nostro contemporaneo? In una realtà
come quella in cui viviamo, in cui il simbolo ha spodestato il mito (quale modello
etico ed esistenziale), la bellezza e la virtuosa sensualità di Calipso può
realmente bastare a rendere immortale un amore? Ma cos’è l’amore oggi, se non
una mera e vacua illusione? Perfino Pavese ha bisogno dei “codici omerici” per
vivere l’amore nella sua dimensione nostalgica e per attribuirgli un valore
esistenziale totalizzante. E lo stesso Bruni dichiara che avrebbe,
pascolaniamente parlando, accettato lo sguardo di Calipso perché Calipso è «il
tutto oltre la storia», affermando che ciò di cui ha bisogno non è la storia,
bensì «l’avventura nelle dune delle onde e nelle notti delle passioni».
Ma l’amore, tra mare e terra, è soltanto una delle
fondamentali tematiche affrontate in questo viaggiare nell’erranza del tempo
alla riscoperta di mondi mai dimenticati.
L’Ulisse omerico viene vissuto, da un Bruni archeologo delle esistenze, nelle sue infinite personalità mediante il pensiero e la creatività dei grandi letterati della storia, primo fra tutti il suo creatore Omero. Darek Walcott lo rivive in quel suo rincorrere il ritorno dalla partenza, Mircea Eliade nel suo recuperare il focolare domestico, e ancora Joyce, Eliot, Whitman e Pound il quale persegue un modello poetico che mira a recuperare la sua identità nella dimensione critica.
Tutti autori che hanno interpretato l’ulissismo vivendolo e oltrepassandolo proprio come osò oltrepassare le Colonne d’Ercole l’Ulisse dantesco ed è, dimostrando lo stesso coraggio e propensione alla sfida, che questo ultimo capolavoro di Pierfranco Bruni sarà in grado di sfidare le barriere del tempo annoverandosi tra quella letteratura che non si perde, ma che rimane per sempre nelle nostre memorie e coscienze.
Come Ulisse, anche noi raggiungiamo sempre un porto soltanto per ripartire, vagheggiando di approdare in un’isola dopo aver superato le inquietudini dei mari.
Le pagine di questo libro mettono le “ali” all’anima e la fanno volare oltre gli orizzonti dell’infinito.
L’Ulisse omerico viene vissuto, da un Bruni archeologo delle esistenze, nelle sue infinite personalità mediante il pensiero e la creatività dei grandi letterati della storia, primo fra tutti il suo creatore Omero. Darek Walcott lo rivive in quel suo rincorrere il ritorno dalla partenza, Mircea Eliade nel suo recuperare il focolare domestico, e ancora Joyce, Eliot, Whitman e Pound il quale persegue un modello poetico che mira a recuperare la sua identità nella dimensione critica.
Tutti autori che hanno interpretato l’ulissismo vivendolo e oltrepassandolo proprio come osò oltrepassare le Colonne d’Ercole l’Ulisse dantesco ed è, dimostrando lo stesso coraggio e propensione alla sfida, che questo ultimo capolavoro di Pierfranco Bruni sarà in grado di sfidare le barriere del tempo annoverandosi tra quella letteratura che non si perde, ma che rimane per sempre nelle nostre memorie e coscienze.
Come Ulisse, anche noi raggiungiamo sempre un porto soltanto per ripartire, vagheggiando di approdare in un’isola dopo aver superato le inquietudini dei mari.
Le pagine di questo libro mettono le “ali” all’anima e la fanno volare oltre gli orizzonti dell’infinito.
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